Protagonista una 17enne figlia di una nota pregiudicata.
Negli ultimi tempi i rapporti tra le due ragazzine erano diventati difficili al punto che erano subentrate anche le minacce di ritorsione fisica con un’inquietante frase di questa portata: se acquisti un’auto come la mia ti faccio ammazzare. Non hanno voluto credere ai loro occhi e alle loro orecchie i Carabinieri della Stazione di Formia quando hanno appreso, da una fonte confidenziale, che all’interno di un istituto scolastico religioso della città, il Mater Divinae Gratiae, in località Acquatraversa sull’Appia, una ragazzina di 17 anni, frequentante il quarto anno del corso per diventare tecnico dei servizi socio-sanitari, aveva aggredito, per futili motivi, un’amica di classe, di 16 anni. Ma non era stata un’aggressione come tante, insomma un classico episodio di bullismo maturato tra i banchi di scuola. La 17enne, figlia di una nota pregiudicata campana, più volte arrestata dai Carabinieri per spaccio di droga e con un cognome pesante, di un noto clan camorristico di Napoli, aveva utilizzato una bottiglia per colpire l’amica di classe, prima afferrata per i capelli e poi travolta da calci e pugni. L’aggressione ha causato alla vittima uno stato d’ansia oltre che escoriazioni multiple al volto, una contusione addominale, al ginocchio e alla gamba sinistra, giudicati guaribili in 20 giorni presso l’ospedale Dono Svizzero di Formia. Le indagini dei Carabinieri stavano per bloccarsi davanti ad un muro di omertà: la 17enne, ora denunciata per lesioni personali davanti il Tribunale dei Minorenni di Roma, era stata inizialmente sospesa dall’attività didattica, un provvedimento disciplinare poi – pare – revocato. Un’insegnante, interrogata dai Carabinieri del Capitano Giovanni De Nuzzo, aveva addirittura ritrattato sulla portata del gravissimo episodio ma, di fronte al timore di essere denunciata per falso, è stata costretta a dire la verità, senza alcun “non ricordo”. Lazio Tv