“Striscia la Notizia ha “taroccato” la situazione reale dell’Anfiteatro di Sezze con un servizio fuorviante, a senso unico e tendenzioso. Utilizzando le sole dichiarazioni dell’ “amico Andrea”, cioè il sindaco Campoli, senza dare alcun tipo di spazio alla controparte, Brumotti, in un clima goliardico di cameratesca allegria, è riuscito a disegnare un quadro della vicenda assolutamente non rispondente alla grave realtà . Sorvolando sul fatto che non sono stati volutamente ascoltati coloro che dell’Ecomostro hanno fatto un caso nazionale, denunciandolo anche a Striscia con varia documentazione, cioè MLIS e Gruppo Radicale alla Regione Lazio, facendo suonare una sola campana, quella dell’amministrazione locale, è apparso evidente, a chi conosce bene la vicenda, la volontà di realizzare un “servizio copertura”. Innanzitutto sono state riportate cifre non corrispondenti al vero: Brumotti ha parlato di un milione e centomila euro finora utilizzati, quando in realtà per il solo primo stralcio sono stati spesi un milione e 291.142 euro e per il secondo 800.000 circa. Siamo quindi, a tutt’oggi, intorno ai due milioni e centomila euro, circa il doppio di quanto riportato da Striscia. Il servizio, poi, è stato impostato a tesi, in maniera tale che passi l’idea che quello scempio deve essere ultimato con utilizzo di ulteriore denaro pubblico, altri 800.000 euro, trovando un primo cittadino compiacente e sorridente, nel ruolo, certamente non inedito, di “pesce in barile”. Ma la battaglia di Movimento Libero Iniziativa Sociale e dei tanti cittadini che ci hanno sostenuto e continuano a sostenerci, parte da un punto di vista radicalmente diverso: l’Anfiteatro, cioè il Teatro Sacro Italiano, non poteva essere abbattuto e l’Ecomostro non poteva essere edificato. Infatti i finanziamenti utilizzati arrivano da fondi DOCUP 2000 -2006 per “lavori di ristrutturazione”. Nell’area interessata a tutto si è proceduto tranne che ad una ristrutturazione. Il complesso originario dell’Anfiteatro, opera del Piacentini ad impatto zero sull’ambiente, è stato demolito con le ruspe piuttosto che essere recuperato. L’ambiente è stato irrimediabilmente devastato. L’attuale struttura in cemento, quella per la cui ultimazione qualcuno ha ancora la faccia tosta di chiedere soldi, andrebbe rasa al suolo al fine di ripristinare lo status quo ed i responsabili dello scempio chiamati a risponderne. E’ questa la grave realtà di cui parliamo. E grave è anche l’atteggiamento delle diverse amministrazioni, che dall’Europa alla Regione Lazio, dalla Provincia di Latina al Comune di Sezze, continuano a mantenere il più stretto riserbo sulla vicenda. Striscia ha “dimenticato” di ricordare che da mesi bombardiamo, insieme ai Radicali, la presidente Renata Polverini di interrogazioni rimaste puntualmente inevase. Niente è dato sapere sui progetti, sulle varianti in corso d’opera, sulle relative approvazioni, sulle valutazioni di impatto ambientale, sui vincoli paesaggistici e idrogeologici, nulla su pareri relativi a vincoli archeologici e su eventuali collaudi. E Brumotti si fa due risate insieme al sindaco di Sezze.”
Movimento Libero Iniziativa Sociale