Una settimana di tempo per proporre nomi di possibili candidati a sindaco e per definire ruoli e programmi in vista delle elezioni comunali a Latina.
E’ quanto emerso dal vertice romano del PdL, un incontro a tre a cui hanno partecipato il coordinatore regionale del partito, Vincenzo Piso, il coordinatore provinciale, Claudio Fazzone e il commissario cittadino del partito, l’onorevole Francesco Aracri. E’ stato Fazzone ad illustrare il dettaglio della riunione del partito che si è tenuta lunedì pomeriggio a Latina, in cui, tra l’altro, è emerso che non esiste ancora unanimità nella designazione del candidato sindaco nel capoluogo. Sono ben sei, infatti, gli esponenti del PdL di Latina che si sono fatti avanti, proponendosi come candidati alla poltrona di primo cittadino: Vincenzo Bianchi, Nicola Calandrini, Ivano Di Matteo, Giuseppe Di Rubbo, Andrea Palombo ed Enrico Tiero. Aracri e Piso hanno chiesto a Fazzone di mettere ordine e, in sostanza, raggiungere due obiettivi: intanto, fornire un solo nome per la candidatura a sindaco di Latina, una circostanza che, se non venisse realizzata ,porterebbe ad una drastica soluzione: il candidato sarà scelto da Roma e potrebbe anche non essere un esponente del PdL locale, tantomeno uno dei sei autocandidati. Su questo punto Aracri e Piso sono stati categorici, intransigenti. Il secondo obiettivo da realizzare è la compattezza del partito, tutti, cioè, dovranno essere disponibili a lavorare per il bende del partito e per il sindaco candidato. Aracri ha dato una settimana di tempo a Fazzone; mercoledì prossimo sarà a Latina per tirare le somme: «In quella occasione convocheremo ex assessori e consiglieri – dice Francesco Aracri – e ci dovranno dire quali sono le loro idee e le indicazioni per il nome del sindaco. E’ nostro intento, ora, di mettere a frutto e in ordine il lavoro silente svolto in questi mesi. C’è una settimana di tempo per prendere decisioni e capire chi intende lavorare per il bene del partito». Aracri non nasconde che la situazione non è delle più semplici per il PdL di Latina, ora pressato anche dalla designazione del candidato sindaco del centrosinistra, Claudio Moscardelli, ed è consapevole che «sarà necessario fare affidamento su tutte le forze del partito. Quando sarò a Latina ho intenzione anche di confrontarmi con il comitato dei saggi, vedremo se già mercoledì oppure in un’altra occasione, per avere il loro valido contributo». Insomma, Aracri vuole che tutti «giurino» fedeltà al partito e, del resto, non può tener conto che gli ex An hanno posto il veto per candidature a sindaco sugli ex Forza Italia che hanno firmato la sfiducia Zaccheo.
Fabio Benvenuti dal Corriere Pontino del 19 gennaio 2011