“La presenza di SOGIN sul nostro territorio impone una riflessione, augurandomi di trovare la condivisione di tutto il consiglio comunale,
questo è l’intento, come primo firmatario, dell’ordine del giono ,che ha visto la firma di tutti i gruppi di minoranza, ma che non esclude integrazioni e osservazioni da parte della maggioranza, che conduca ad un’indirizzo unitario per il bene della nostra comunità .
La SOGIN, società che gestisce gli impianti nucleari in dismissione , ospite importante o ingombrante? molto si è scritto e detto, senza però capire se più importante o più ingombrante per il nostro territorio. Nata per gestire la dismissione degli impianti nucleari ,continua ad essere percepita come corpo “estraneo” ed “imposto” , anche dopo la tregua scaturita dai Sì referendari ,che hanno scongiurato il ritorno della produzione di energia atomica, ma non hanno però ancora risolto la gestione delle scorie. Tale società dovrebbe integrarsi nel tessuto economico e sociale e non limitarsi alla sola apertura di sportelli informativi, dovrebbe relazionarsi con la Facoltà Pontina d’Ingegneria trasferendo le conoscenze acquisite nel praticare operazioni di smantellamento di centrali ,così come farebbero tutte le società leader in tali settori dove ricerca ,sviluppo e sicurezza rappresentano un know how ad altissimo livello. Pertanto immagino che SOGIN come ogni società che opera nell’assoluta trasparenza, voglia rendersi disponibile ad interagire in modo sano e assiduo. Così, un ospite diviene gradito,nella misura in cui si mostra disponibile a farlo. Su queste due riflessioni , che scaturiscono dall’attività di demolizione del pontile, andrebbe aperto un dibattito in consiglio comunale più ampio e trasversale possibile, che conduca all’istituzione di un tavolo della trasparenza sul decomissioning , così come sta avvenendo in altri luoghi dove sono presenti centrali nucleari in dismissione”