«Noi non abbiamo voluto Gianfranco Sciscione con prepotenza ed arroganza, abbiamo ritenuto che potesse essere la persona giusta, con il giusto amore e passione per il suo territorio per rappresentare tutte le persone di Terracina». Con queste parole ha esordito martedì sera alle 21 sul palco di piazza IV Novembre a Borgo Hermada la presidente della Regione Lazio Renata Polverini, alla presenza anche del candidato Gianfranco Sciscione. «Abbiamo proposto -continua- al centrodestra di avere Sciscione come candidato a sindaco, loro hanno ritenuto di avere una persona altrettanto valida ed io che sono una persona corretta, leale sempre, che non abbandona mai le persone che insieme a me hanno condotto una battaglia, ho ritenuto che fosse giusto, al di la del fatto che il Pdl si divideva, di dare la possibilità a Sciscione di essere, e lo sarà, il sindaco di Terracina». Lealtà, sincerità, progetti, programmi, cose concrete, parole che hanno colpito la folla di persone intervenuta in piazza. «Io sarò sempre con voi tutti i giorni, tutte le volte che Terracina mi chiamerà e gli altri non li vedrete più -prosegue la Polverini-. Vado avanti con le mie idee sostenendo le persone come Sciscione, e ho sempre la schiena dritta, dall’altra parte non so se siano in grado di camminare con la testa alta. Non ci facciamo intimidire da nessuno. Sono contenta di quello che faccio perché quando poggio la testa sul cuscino mi addormento, vuol dire che ho la coscienza a posto e che sono convinta di aver fatto bene. Insieme a Sciscione siamo tutti terracinesi». La presidente ha concluso il comizio sottolineando l’importanza di andare a votare al ballottaggio per avere un sindaco che dal giorno dopo si occuperà solo dei problemi di Terracina e «che quando alza il telefono non lo fa perché deve prendere ordini, lo fa per chiedere qualcosa alla presidente della Regione che gli risponderà sempre e comunque». Una manifestazione che si è trasformata in una vera e propria festa dove la governatrice del Lazio con il candidato Gianfranco Sciscione si sono scatenati in balli e canti coinvolti dalle persone presenti orgogliose che Borgo Hermada potesse vivere un momento così intenso.
dal Corriere Pontino del 26 maggio 2011