“Dopo le denunce scaturite dalla conferenza stampa di due giorni fa, sento il dovere di tornare sulla vicenda della presenza di arsenico nelle nostre acque potabili.”
“Se si vuole che la gente torni ad avere fiducia nelle istituzioni e nella politica, ritengo sia necessario che le istituzioni e la politica debbano affrontare in maniera meno superficiale questioni così importanti. Questioni che attengono alla salute delle persone”.
Parlo di “superficialità” perché mi chiedo se i cittadini siano a conoscenza che i dati che ci sono stati presentati in questi giorni, che sono comunque al di sopra del valore 10 ed a ridosso del valore concesso per deroga dalla Unione Europea, sono calcolati per valore medio! Questo significa ad esempio che a Cisterna di Latina, dove i dati oscillano da 10,0 microgrammi/l a 58,0 microgrammi/l, il valore che emerge è considerato “leggermente” fuori tabella perché si attesta su una media pari a 20,4, ed è questo il valore preso a riferimento. L’assurdità del ragionamento legato al calcolo di questo tipo di media si comprende anche in considerazione del fatto che, a fronte di una forbice che risulta spesso essere molto amplia tra il valore minimo e valore massimo, i controlli sulla quantità di arsenico presente nelle acque non vengono effettuati giornalmente ma in lassi di tempo di mesi.
Ora, nei tg e sulla stampa nazionali, il Ministro alla salute Fazio afferma che la quantità di arsenico nelle acque potabili, al di là delle deroghe che dovrebbero essere legate esclusivamente alla possibilità di effettuare interventi di riqualificazione, per non essere nociva alla nostra salute deve mantenersi sotto la soglia di 10, e che quantità maggiori rispetto a questa soglia sono nocive specialmente per i bambini da zero a tre anni, cui andrebbero assolutamente vietate. Alla luce di tutto questo viene spontaneo chiedersi, visto che l’unica cosa certa è che dal 2003 stiamo sforando di gran lunga questi parametri, quante famiglie con bambini da zero a tre anni in questo periodo sono state avvisate dalle istituzioni competenti di non somministrare ai loro figli l’acqua del rubinetto?
È evidente che, se vogliamo che le persone tornino ad avere fiducia nelle istituzioni e nella politica, le istituzioni e la politica devono essere meno superficiali, almeno rispetto alle questioni che attengono alla salute della gente”.