L’articolo-denuncia di “Latina Oggi” solleva un nuovo e delicato aspetto della problematica inerente l’Università Pontina. Il programma di sviluppo del polo universitario di Latina, infatti, non può assolutamente prescindere dalla Casa dello Studente perché esso rientra perfettamente nel piano strategico del sistema universitario di Latina, basato soprattutto sull’incentivazione alla frequentazione della nostra sede di Latina da parte di studenti fuori sede. Ciò allo scopo di renderla fruibile a quegli studenti meritevoli di borse di studio e di chi – anche se non aggiudicatario di tali benefit – in mancanza di possibilità economiche della propria famiglia, a garantire a prezzi calmierati lo studio universitario.
La chiusura della casa dello studente di Latina farebbe venire meno tali chances, non solo per gli studenti ma soprattutto per la nostra città, che perderebbe uno dei propulsori ottimali nell’ottica di sviluppo del sistema universitario e anche indirettamente della nostra economia (le città universitarie dimostrano che gli studenti fuori sede portano ricchezza in termini non solo culturali).
D’altro canto anche l’Ater potrebbe trarre giovamento da un accordo con Laziodisu. La mancanza di nuovi alloggi da destinare all’edilizia pubblica residenziale è stata da anni sempre denunciata dall’Istituto stesso e la possibilità di avere una serie di appartamenti a costo zero in zona Q4 sarebbe un vero toccasana per iniziare a risolvere tale problematica.
Questi pensieri mi vengono naturalmente in mente dopo aver letto le sacrosante proteste degli studenti che alloggiano presso la Casa dello Studente di Latina, proteste conseguenti l’ipotesi di chiusura della stessa per comprimere i costi dell’Ente, che invece dal punto di vista economico risulta essere uno dei più virtuosi enti regionali.
Alla luce della denuncia degli studenti, acclarato quanto detto sopra, potrebbe paventarsi, ai fini di una rapida soluzione che eviti la chiusura della Casa dello Studente e nel contempo garantire nuovi alloggi di ERP, una permuta di immobili.
Ciò farebbe sicuramente risparmiare i costi esosi di affitto da parte di Laziodisu e garantirebbe l’esistenza di un asset strategico nel polo universitario di Latina.
L’appello quindi – dichiara Ermanno Zaccheo, candidato per la lista Città Nuove-Alleanza per Latina alle precedenti Comunali – non può essere rivolto ad altri se non al presidente dell’Ater Gianfranco Sciscione, al Sindaco Di Giorgi e ai dirigenti della Laziodisu. Tale proposta risolutiva della situazione – continua Ermanno Zaccheo – sarebbe avvantaggiata anche dal punto di vista politico, tenuto conto che sia Renata Polverini che lo stesso presidente dell’Ater, aderiscono al movimento “Città Nuove”.
Casa dello studente, il Pd propone un accordo
La situazione di incertezza in cui sono costretti a vivere gli studenti universitari che abitano nella casa dello studente di Via Villafranca è l’oggetto di una lettera che i consiglieri comunali del Partito democratico Claudio Moscardelli e Alessandro Cozzolino invieranno agli attori coinvolti nella vicenda.
Il rischio di chiusura per la struttura dove alloggiano gli studenti fuori sede che frequentano l’università pontina deriva dalla difficoltà di Laziodisu, l’ente che gestisce il diritto allo studio nella Regione Lazio, di pagare il canone all’Ater che ha costruito l’edificio.
“Coinvolgeremo il presidente dell’Ater – dichiarano Moscardelli e Cozzolino – il presidente di Laziodisu e i sindaco di Latina per un accordo tra l’Azienda di edilizia residenziale e l’ente universitario. Proponiamo che Laziodisu giri all’Ater gli appartamenti di Viale Paganini e in cambio l’Ater ceda a Laziodisu la casa dello studente di Via Villafranca”. Naturalmente con le eventuali compensazioni.
“L’idea di alloggiare gli studenti in Viale Paganini è assurda – dichiara Cozzolino – perché non c’è un servizio di trasporti pubblici a Latina talmente efficiente da consentire spostamenti rapidi per i ragazzi che frequentano le facoltà in centro. Inoltre a ridosso della sessione di esami è impensabile intimare i traslochi senza intaccare il rendimento”.
Nella situazione si inserisce anche la vertenza occupazionale, che vede protagonisti anche i quattro vigilantes e i due addetti alle pulizie impiegati in Via Villafranca.
“Il Comune si faccia da tramite – aggiunge Moscardelli –, nelle commissioni consiliari competenti chiediamo che intervengano i rappresentanti degli studenti e i vertici di Ater e Laziodisu per trovare in tempi brevissimi una soluzione per tutti”.