Ha lanciato la corsa alla poltrona di primo cittadino di Giovanni Di Giorgi, poi il premier Berlusconi in collegamento telefonico con il Teatro D’Annunzio dove era in corso l’incontro con il ministro Meloni, ha toccato temi a lui cari come la Giustizia e le Riforme.
E’ ”indispensabile” portare avanti ed approvare la riforma della ”architettura istituzionale” dello Stato. E’ quanto rimarca il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, nel corso di un intervento telefonico a Latina, durante un incontro elettorale in sostegno di Giovanni Di Giorgi, candiato del Pdl a sindaco della citta’.
Il premier ribadisce dunque la necessita’ della riforma, ”poiche’ i padri costituenti, preoccupati che si creassero le condizioni per un nuovo regime, decisero di non dare alcun potere al presidente del Consiglio e diedero tutto al Capo dello Stato e al Parlamento”. Tanto che, ricorda ancora una volta Berlusconi, al momento ”il governo puo’ solo suggerire disegni di legge al Parlamento, che li discute, li cambia, li vota, e quando finalmente hanno ottenuto la firma Capo Stato, ma se non piacciono ai pm di sinistra, li impugnano davanti alla Corte costituzionale”, anch’essa composta in prevalenza da membri di sinistra, in seguito alle nomine portate avanti in questi anni dai presidenti della Repubblica che si sono man mano succeduti.
Il presidente del Consiglio sottolinea poi la nessessita’ di ”riduzione il numero dei parlamentari”, rilanciando poi la certezza di potere approvare, ”entro i due anni di governo” che mancano alla fine della Legislatura, la riforma della giustizia, stoppata finora dalla ”mentalita’ statalista e giustizialista” che avevano i vari Follini, Fini e Casini. Tra le altre priorita’ elencate da Berlusconi, la riforma del diritto tributario.