Non si placa la guerra esplosa nel centro destra tra il Pdl e la formazione che fa riferimento al presidente della Regione Lazio Renata Polverini. Così il consigliere comunale della lista “Città Nuove” Cesare Bruni risponde alle dichiarazioni del presidente della Provincia Armando Cusani definendole «sorprendenti, ingenerose ed infondate. Appare necessario precisare – sottolinea Cesare Bruni – che la lista Città Nuove a Latina ha raggiunto il 9 per cento, pari a 7mila preferenze e non invece il 7 per cento e proprio il successo della nostra lista ha permesso al centrodestra di vincere al primo turno nel capoluogo pontino. Qualcuno ha dimenticato con troppa fretta che la partita era compromessa prima dell’intervento del presidente Polverini, che ha fortemente voluto la candidatura di Giovanni Di Giorgi. Ed è singolare e ingeneroso che le accuse e considerazioni come quelle di Cusani, oltre che in netto contrasto con quanto affermato in campagna elettorale dal candidato sindaco del centrodestra, vengano fatte soltanto oggi, a risultato ottenuto». Bruni prosegue sottolineando come le accuse che il presidente dell’amministrazione provinciale ha rivolto alla Polverini «sconfinano nel terreno della calunnia. Sul piano politico invece – continua – le bugie di Cusani hanno le gambe corte, visto che l’attività amministrativa della Regione Lazio è sotto gli occhi di tutti e rappresenta la risposta del governo di centrodestra, Pdl compreso, ai problemi del territorio pontino». Poi l’affondo finale. «Cusani farebbe meglio a concentrarsi su come ha gestito gli strumenti che la Regione gli ha messo a disposizione a partire dal patto regionalizzato, e sulle sue competenze anche rispetto agli altri enti del territorio: troverà forti motivi di autocritica e ampi margini di miglioramento a beneficio dei cittadini che amministra. Quanto alle nomine – conclude il consigliere di “Città Nuove” – l’infondatezza delle accuse di Cusani potrà essere facilmente dimostrata in qualsiasi sede, a partire da quella politica, se solo il Presidente della Provincia troverà il tempo di confrontarsi ed informarsi con i suoi referenti politici». I rapporti, insomma, sembrano al limite della rottura e rischiano di incidere pesantemente sulla formazione della nuova Giunta comunale di Latina.
dal Corriere Pontino del 30 maggio 2011