Quello dell’incompatibilità delle due cariche di Sindaco e di Consigliere Regionale ricoperte da Di Giorgi, è un tormentone che ormai ci insegue da alcuni mesi. Da quando, cioè, Di Giorgi, pur essendo Consigliere Regionale, ha deciso di candidarsi a Sindaco andando incontro, essendo stato eletto, alla questione dell’incompatibilità. Questione risolta, a dir suo, optando per la carica di Sindaco a tempo pieno e rinunciando a quella di Consigliere Regionale. Sta di fatto che, ancora oggi, il Consiglio regionale non ha dichiarato la sua decadenza ed egli ricopre ancora tutti e due gli incarichi contemporaneamente. Questa è questione che si risolverà, a breve credo, in termini di stretta legalità, con l’intervento, eventualmente, del Prefetto o dell’Autorità Giudiziaria che ne sancirà, in mancanza di un deliberato degli organismi politici, la decadenza da uno dei due incarichi.
“Ma legalità – dice il coordinatore provinciale di Api, Alessandro Aielli – non sempre è sinonimo anche di etica e decoro, ed i politici, credo, dovrebbero attenersi ad entrambi, sia la legalità, sia l’etica ed il decoro delle scelte: c’è una questione , sempre legata all’aspetto dei due incarichi, che sembra essere passata inosservata e che investe il livello, non della legalità, ma dell’etica e del decoro.
Mi spiego – continua – guarda caso, pur avendo dichiarato che intende fare il Sindaco a tempo pieno, Di Giorgi ha scelto (così sembrerebbe stando alle notizie che trapelano, ma lui potrà confermarcelo) l’indennità di Consigliere Regionale. Sorge, a questo punto, il dubbio che l’indennità prescelta sia un tantino più conveniente di quella da Sindaco. Ma come ? …dici tu stesso che fai il Sindaco e ti prendi lo stipendio da Consigliere Regionale ? …sarà sicuramente consentito in termini formali e strettamente di legalità, o magari abbiamo inteso male e le cose stanno diversamente, ma se fosse effettivamente così come sembra, sarebbe davvero poco decoroso e non eticamente corretto, perchè chiunque dovrebbe essere pagato per quello che effettivamente fa. Insomma: da quando è stato eletto Sindaco, probabilmente Di Giorgi non ha messo e non metterà più piede in Consiglio Regionale, e tuttavia ha percepito e sta percependo lo stipendio (e gli altri trattamenti, credo anche ai fini pensionistici) di Consigliere Regionale piuttosto che quelli dell’incarico effettivamente svolto che è quello di Sindaco. Sarebbe opportuno, a questo punto, che Di Giorgi chiarisca pubblicamente se effettivamente ha optato per l’indennità di Consigliere Regionale piuttosto che per quella di Sindaco e che chiarisca pubblicamente l’entità dei due stipendi a confronto ed i motivi della scelta dell’indennità da percepire, considerato che non svolge le funzioni di Consigliere Regionale, ma di Sindaco”.
“Come dire – conclude infine Aielli – a volte non è sufficiente (e per chi ricopre incarichi pubblici non dovrebbe mai esserlo) essere nel rispetto formale della legalità, ma occorre anche rispettare l’etica ed il decoro nelle scelte che si compiono”.