Un mese di indagini del Reparto Operativo del Gruppo Sicurezza della polizia municipale di Roma ha portato alla luce uno smercio di carni bovine nell’ambito della comunità islamica bengalese. I controlli notturni hanno permesso di accertare che numerosi quarti di bue venivano scaricati e introdotti in un locale adibito a luogo di culto. Dopo la preghiera parecchi uscivano con delle buste da una porticina laterale di un piano interrato utilizzato come Moschea.
L’analisi di questi movimenti ha reso possibile l’individuazione di un vero e proprio centro carni localizzato in via Ascoli Piceno al Pigneto. A gestirlo un cittadino del Bangladesh che vendeva la carne in tagli da 5 kg, messa in semplici buste di plastica senza involucro, al prezzo di 20 euro. Oltre alla vendita il locale funzionava anche come centro di distribuzione per altre tre moschee della città . Il G.S.S.U., diretto dal comandante Angelo Giuliani, ha ricostruito anche l’intero percorso dei camion che trasportavano la merce. L’itinerario partiva da Fondi in provincia di Latina per terminare a notte fonda al Pigneto. La Guardia di Finanza chiamata a collaborare ha rilevato pure l’evasione fiscale dell’attività che avveniva con una partita Iva completamente falsa. Al momento la Asl RmC, servizio veterinario, sta lavorando sulle campionature della carne sequestrata dai vigili per stabilirne il livello di qualità ed il suo stato di conservazione. Tutta la merce in deperimento e mal conservata verrà distrutta. Il locale è stato posto sotto sequestro con l’apposizione dei sigilli.
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