Dieci avvisi di garanzia sono stati notificati ai componenti di un’organizzazione dedita alla produzione ed alla vendita di lauree false.
Dieci avvisi di garanzia emessi sono stati emessi dalla Procura della Repubblica di Vibo Valentia nei confronti di altrettante persone ritenute responsabili a vario titolo di associazione a delinquere, truffa, falsità materiale ed ideologica commessa dal pubblico ufficiale ed esercizio abusivo di una professione. Tra i destinatari dei provvedimenti, che sono stati eseguiti dai carabinieri di Vibo Valentia, nel Lazio, Campania, Lombardia, Puglia e Sicilia, moltissimi insospettabili che, l’attività di indagine, ha permesso di identificare come compartecipi di un’associazione dedita alla produzione ed alla vendita, in tutto il territorio nazionale, di certificati di laurea falsi.Nell’operazione odierna sono stati impiegati oltre 100 uomini dell’Arma che hanno anche provveduto ad eseguire 15 perquisizioni nei comuni di Roma, Alatri, Gaeta, Latina, Pollica, Fondi, Corleone, Agropoli, Limbiate nonché presso gli atenei universitari di Messina e Bari, dove sono stati acquisiti interessanti documenti su alcune convenzioni stipulate tra quell’università e la Moldavia per il riconoscimento delle lauree conseguite all’estero. Settore su cui la ‘cricca’ aveva posto gli occhi ravvisando incredibili possibilità di guadagno giocando sulla convalida di lauree più o meno vere conseguite negli stati dell’Est-Europa. Importantissima documentazione è stata anche rinvenuta all’interno delle sedi societarie dell’imprenditore romano Mario Festa, in cui gli uomini della Compagnia di Vibo Valentia hanno sequestrato decine di faldoni di documenti considerati estremamente interessanti e che potrebbero consentire di identificare numerosi altri falsi medici e professionisti che, nel passato, si erano rivolti all’uomo per ottenere la documentazione necessaria all’esercizio delle più disparate professioni senza averne titolo. Ora tutta la documentazione si trova all’esame della Procura della Repubblica di Vibo Valentia e degli investigatori della Benemerita, che dovranno valutare attentatamente il materiale probatorio. L’inchiesta odierna fa seguita a quella dello scorso anno, dove erano finite nella trappola dei militari di Vibo Valentia, altre cinque persone, le cui abitazioni oggi hanno avuto una nuova visita da parte dei militari dell’Arma.
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