Di seguito la nota stampa inviata questa mattina dalla Asl di Latina:
«A chi ritiene che la situazione non sia drammatica, atteso che gran parte dei positivi sono asintomatici, si suggerisce di fare una visita ai reparti COVID per comprendere appieno che il virus non si è affatto indebolito. Se durante il lockdown, al Goretti si è arrivati a punte di pazienti ricoverati contemporaneamente fino a 80-85, in questo momento il numero è salito superando abbondantemente quota 100 in un ospedale che, in effetti, non è stato integralmente dedicato a COVID. Questo risultato va ascritto alla capacità di riconvertire, di nuovo a tempo di record, reparti interi per rendere disponibili posti letto per pazienti COVID in misura anche superiore a quanto stabilito nelle ordinanze della Regione Lazio. I nostri professionisti stanno compattando di nuovo le squadre, rinunciando a ferie e congedi, per essere ancora in prima linea ed assicurare l’assistenza ai malati.
Sul fronte diagnostico, l’ASL di Latina, sempre senza proclami e lavorando sodo, ha riorganizzato i drive-in introducendo per prima nel Paese il sistema di prenotazione e rendendo “normale” l’effettuazione dei tamponi quando altrove ciò richiedeva ore e ore di attesa. Il sistema di telemonitoraggio dei pazienti positivi a domicilio prosegue con risultati che vengono sottolineati a livello nazionale. A seguito dell’attivazione di cluster presso strutture residenziali, si procede sistematicamente ad introdurre la telemetria, anche in questo caso unica esperienza del Paese, nelle realtà interessate consentendo, in termini concreti, di intercettare i peggioramenti delle condizioni cliniche degli ospiti con quell’anticipo che spesso rappresenta il fattore che può fare la differenza tra la morte e la sopravvivenza.
A seguito di uno sforzo di questa natura, realizzato in tempi brevissimi e con largo anticipo rispetto ad altre realtà, ottenuto in un contesto in cui le risorse a disposizione, nonostante l’enorme disponibilità mostrata dai nostri professionisti, hanno comunque un limite invalicabile, è stupefacente osservare come qualcuno mostri sorpresa o sdegno segnalando le inevitabili situazioni di difficoltà che un’organizzazione affronta in un momento così drammatico e complesso. Situazioni difficili ce ne sono e ce ne saranno altre sia nelle prossime settimane, sia nel periodo invernale. Le situazioni difficili, creano disagi nelle persone, sia nei professionisti sia nei pazienti. Non serve a tanto stigmatizzare in modo drammatico queste situazioni serve, invece, mettersi a disposizione e cercare di dare un contributo positivo per la risoluzione dei problemi. Quella contro la SARS-CoV-2, per chi non lo avesse ancora compreso, è una guerra vera e propria e, in guerra, i disertori non servono. Nessuno di noi vuole essere ringraziato per quello che si sta facendo, in definitiva questo è il nostro lavoro. Ma il rispetto, questo lo pretendiamo».