Sono partiti da ieri, anche se non all’unisono, gli aumenti del costo del caffè e del cappuccino in alcuni bar storici del centro di Latina. A fare cartello, il bar Cifra, il caffè degli Artisti, il Valeri, il Bar Magnanini e Latina t’amo che di comune accordo hanno deciso di incrementare il prezzo del caffè di dieci centesimi (dal prezzo standard di 0,80 al nuovo prezzo di 0,90) e il prezzo del cappuccino di venti centesimi (da 1 euro a 1 euro e 20). A dare il via agli aumenti sono stati il bar Cifra e il Valeri, che verranno seguiti nei prossimi giorni dagli altri aderenti all’iniziativa. «La nostra proposta è dovuta al continuo incremento dei costi delle materie prime – afferma Roberto Di Renzini, proprietario del Caffè degli Artisti – la miscela per il caffè è aumentata del 15% negli ultimi anni. Il nostro intento è quello di continuare a garantire un prodotto di qualità ed è per questo che abbiamo deciso di apportare una leggera modifica dei prezzi». Un aumento che i gestori dei bar sperano sia compreso dai consumatori. «Abbiamo voluto far conoscere la nostra decisione ai clienti, attraverso la stampa, proprio per spiegare le nostre motivazioni», afferma Marco Cifra, titolare dell’omonimo bar. Diversa la posizione dei gestori del bar Mimì che affermano invece: «Il cappuccino da noi costa 1,20 da diverso tempo. Non abbiamo preso nessun tipo di accordo». Intato, non si lascia attendere la risposta della Confcommercio di Latina dopo la polemica sollevata dal proprietario del Bar Cifra che aveva lamentato la totale assenza delle associazioni di categoria nel rappresentare le problematiche dei commercianti. «Le associazioni di categoria possono discutere di tutto, di programmazione del settore, di politiche di sviluppo commerciale, di marketing, di tributi, di promozione e quant’altro – afferma Italo Di Cocco, presidente della Confcommercio di Latina – ma non possono arrogarsi il diritto di fissare il prezzo delle consumazioni».
Natalia Pane dal Corriere Pontino del 9 marzo 2011