Per il nuovo Dpcm in arrivo, oggi è il giorno decisivo: sul tavolo, tra misure e restrizioni, il nodo scuola. Il provvedimento entrerà in vigore il 6 marzo e sarà valido fino al 6 aprile, con regole e divieti anche a Pasqua e Pasquetta. Ma sarà firmato oggi
Palazzo Chigi ha accolto il (contestato) parametro proposto dal Cts: le regioni gialle e arancioni che hanno oltre 250 casi settimanali di Covid ogni 100 mila abitanti per almeno 7 giorni di fila devono chiudere le scuole e mandare a casa gli studenti. Didattica a distanza per tutte le scuole di ogni ordine e grado anche nelle regioni rosse. Il provvedimento può scattare anche solo per province o comuni, non necessariamente per una intera regione.
Nello specifico, «la misura di cui al primo periodo dell’articolo 43 è disposta dai Presidenti delle regioni o province autonome nelle aree, anche di ambito comunale, nelle quali gli stessi Presidenti delle regioni abbiano adottato misure stringenti di isolamento in ragione della circolazione di varianti di SARS-CoV-2 connotate da alto rischio di diffusività o da resistenza al vaccino o da capacità di indurre malattia grave; la stessa misura può altresì essere disposta dai Presidenti delle regioni o province autonome in tutte le aree regionali o provinciali nelle quali l’incidenza cumulativa settimanale dei contagi sia superiore a 250 casi ogni 100mila abitanti oppure in caso di motivata ed eccezionale situazione di peggioramento del quadro epidemiologico».