FLASH NEWS – «Chiedo perdono come responsabile politico». Ma nulla di più. Perché di pentimento non vuol sentir parlare: «Non mi piace, è una ipocrisia, sinonimo di delazione, è legata alla religione». Cesare Battisti parla, si racconta all’Ansa, da Cananeia, a 400 chilometri da San Paolo. Dice di avere «compassione per le vittime» e di aver «pianto» quando ha saputo che «nell’attentato a Torreggiani è rimasto ferito anche il figlio». Nega di essere il responsabile di quell’omicidio. E anzi, l’accusa è «triste e infame». Parole che scatenano la reazione delle vittime. In primis Alberto Torreggiani: «Non può voltare pagine, mente». E ancora Adriano Sabbadin, figlio di Lino ucciso nel 1979, che attacca: «È il solito ipocrita, la smetta di tormentarci».
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Un drammatico incidente stradale ha spezzato la vita di Filippo Ionta, 48 anni, ieri, giovedì 3 luglio, in Sardegna. L'uomo,...