Le discussioni legate all’immigrazione in Italia sembrano essere ormai all’ordine del giorno, tanto che spesso sembra che nel nostro paese non ci sia davvero altro di cui parlare. Eppure, i nuovi dati che sono giunti dalla Fondazione Migrantes ci dicono come forse in Italia dovremmo cominciare a concentrarci su un tema altrettanto importante di cui però non si parla mai: l’emigrazione dei nostri connazionali. Negli ultimi anni, pare sia infatti cresciuto a dismisura il numero di italiani che decide di prendere residenza all’estero.
I dati dell’emigrazione
Secondo il nuovo Rapporto della Fondazione Migrantes, gli italiani che se ne vanno dal nostro paese sono in numero sempre crescente. Basti pensare che, dal 2006 al 2019, le percentuali sono cresciute per il 70% e attualmente gli iscritti all’Anagrafe dell’AIRE sono arrivati a essere ben 5,3 milioni, di cui una buona parte provenienti dalle regioni del Sud Italia. Le percentuali sono ben suddivise tra uomini e donne, 52% contro 48%, e a differenza di quanto si è soliti credere non partono solamente i giovani: coloro che stanno tra i 35 e i 49 anni sono il 23,4% contro il 22,3% dei giovani tra i 18 e i 34 anni.
In genere, le ragioni sono legate sia alla maggiore possibilità di trovare lavoro che a quella di poter crescere più facilmente i figli e mettere su famiglia, ma ci sono anche motivazioni diverse, come lo stato di salute o la possibilità di un miglioramento sociale o di carriera. In più, dato che grazie a ditte specializzate in traslochi internazionali trasferirsi all’estero è diventato un processo sempre più semplice, sono ormai in molti a pensare di emigrare anche per breve tempo. Non per tutti infatti si tratta di una scelta definitiva e si decide anzi spesso di muoversi continuamente per riuscire a cambiare e sperimentare nuove realtà.
Le migliori città in cui trovare lavoro
Il lavoro comunque rimane la prima e più importante motivazione per tutti coloro che decidono di emigrare. Quindi, la scelta della città dove trasferirsi diventa determinante ed è condizionata soprattutto da questo obiettivo: vediamo quindi quelle che possono essere le migliori città in cui è possibile realizzarsi.
Berlino
La città di Berlino è la meta prediletta per chi lavora nel settore economico e finanziario, ma è un punto di riferimento anche per chi vuole entrare nell’industria dell’auto e del turismo. Oltretutto è previsto che a Berlino, entro il 2020, ci saranno 100.000 posti di lavoro in più.
Madrid
In ripresa dopo la crisi degli scorsi anni, Madrid offre lavoro sia nell’agro-alimentare che nel turismo. Ma sono in crescita e bisognosi di addetti anche i settori dell’edilizia e dell’industria, l’alta tecnologia e l’elettronica.
Melbourne
A Melbourne ci sono alcuni settori in espansione decisamente interessanti: le biotecnologie, ad esempio, e il turismo, sono in costante crescita. Ma si trova molto lavoro anche nel settore della Sanità e della Finanza.
New York
A New York si può lavorare con notevole profitto nei settori della Finanza e nelle Banche. Ma è molto importante, e ha sempre bisogno di nuovi addetti, anche il settore dei Trasporti e delle Spedizioni. Allo stesso modo, anche quello che gravita attorno al mondo dell’Assistenza Sanitaria e tutte le attività relative al tempo libero stanno crescendo notevolmente in questa città.
Vancouver
In Canada, a Vancouver, si vive molto bene e si trova lavoro sia nel settore della tecnologia che della finanza. Ma, data anche la crescente attenzione diffusa in tutto il paese per l’ambiente, c’è molto lavoro anche negli ambiti dell’economia verde e del sociale.
Mentre sempre più persone si concentrano sul tema dell’immigrazione, l’attenzione dello Stato dovrebbe essere rivolta maggiormente verso il fenomeno opposto che, negli ultimi anni, ci sta privando sempre più di giovani lavoratori che vanno a produrre ricchezza in altri paesi.