Dopo oltre un anno di pesanti restrizioni, ancora sono obbligatori distanziamento e mascherine e, anche se i miglioramenti sono dietro l’angolo con l’inizio della campagna vaccinale, la stagione pandemica non è affatto finita. Anzi: abbiamo di fronte addirittura una terza ondata.
Nel corso di questo anno ci siamo abituati a molti termini nuovi: indice rt, quarantena, carica virale e molti altri tra cui “pandemic fatigue”. Si tratta di qualcosa che, chi più chi meno, è arrivata a toccare tutti: tutti siamo stanchi di vivere nelle restrizioni, di adottare regole stringenti senza sapere quando potremo finalmente abbandonarle.
Un sentimento di stanchezza e di apatia legate all’emergenza in atto è più che naturale e tutti, dai medici ai governatori dell’Unione Europea, sanno che bisogna farci i conti. Il pericolo è che questo genere di stanchezza possa indurre sempre più persone a smettere di rispettare le regole.
Gli esperti di molti siti, come senzapudore.it, stanno cercando di dare una risposta personale a questa emergenza nell’emergenza. Qualcuno ha scritto libri, rilasciato interviste, qualcuno ha costruito e diffonde prodotti e strategie innovativi. Cerchiamo di accennare insieme a qualche possibile antidoto alla “stanchezza da Covid”!
Non rinunciare a tutto e prenditi cura di te
Le restrizioni, lungi dall’allentarsi, continuano ad essere severe. Questo porterà inevitabilmente nella mente di molte persone i classici danni della pandemia: ansia, mancanza di motivazione, disturbi del sonno e rabbia.
L’OMS raccomanda, contro la pandemic fatigue, di dedicarsi ad attività che riequilibrino il livello di cortisolo nel sangue. Il cortisolo, infatti, chiamato comunemente “ormone dello stress” è il primo nemico da tenere sotto controllo. Quali sono le attività consigliate? Yoga, pilates, meditazione sembrano essere validi alleati, oltre che allenamenti quotidiani di particolare efficacia. Se però l’ansia e lo stress sono forti, il consiglio unanime degli esperti è di rivolgersi a un professionista psicologo qualificato, che attraverso consulti dal vivo o in videochiamata potrà aiutare a contenere la situazione di disagio.
I governi insistono nell’affermare quanto sia importante che ogni singolo cittadino si senta parte attiva nella lotta contro il virus, assumendo le nuove abitudini come responsabilità civili e andando fiero del proprio contributo.
È importante, inoltre, cercare di non rinunciare a tutto ma sperimentare i sostituti “permessi” delle proprie passioni, in modo da non creare il vuoto intorno a sé. Ad esempio, è possibile continuare i propri hobby o imparare cose nuove grazie a una miriade di videocorsi disponibili online: essi permettono di incanalare il tempo in modo corretto e contribuiscono a calmare la mente. Se sentiamo la mancanza degli amici o siamo in cerca di amore, darsi un tempo per le videochiamate o curiosare su qualche sito di dating sono abitudini da consigliare per sentirsi meno soli.
Un minimo comune denominatore
Secondo Maria Beatrice Toro, autrice del volume “Oltre la pandemia – Come superare (bene) ansia, rabbia e stress”, la chiave per superare la “stanchezza della pandemia” che interessa il 60% della popolazione europea sta nella razionalità. Che significa? Che è di primaria importanza arginare il terrore continuando a informarsi da fonti autorevoli e certificate, cercando di attivare la coscienza a discapito della paranoia. Allo stesso tempo è importante continuare a seguire i propri interessi e stabilire una nuova routine, che sostituisca la vecchia ma conservi un’aura di piacevolezza e protezione. Infine, è necessario addestrarsi all’autoregolazione dei sentimenti, inventando e perfezionando personali strategie anti-ansia.
Quella che sembra all’occhio esterno una resa, uno sprezzo delle regole, una sciatteria, è spesso conseguenza dell’opposto: continua preoccupazione irrazionale ed esacerbata dall’incertezza del futuro. Il motto per combattere da dentro la pandemic fatigue, agendo su noi stessi, sembra poter essere riassunto così: “tranquillizzati e rispetta le regole”.