Lettera aperta ai tifosi
Cari tifosi,
a seguito dell’inaccettabile comportamento assunto da una parte della tifoseria, di derisione e contestazione “ad personam” di diversi rappresentanti di questa società, siano essi dirigenti, tecnici o atleti, sia nello stadio durante le gare sia, quotidianamente, nei forum di discussione, atteggiamento che avviene ormai da troppo tempo per sottacere, ritengo giunto il momento di dire a chiare lettere che personalmente sono stanco!
Agli Ultras, che durante l’incontro con il Cynthia hanno fischiato fin dalla lettura della formazione tutta la nostra squadra, in segno di disprezzo e scherno, ricordo che più volte abbiamo chiesto di sostenerci durante le gare, lasciando da parte atteggiamenti ostili ai giocatori, e quindi di conseguenza alla società che li ha scelti, rinviando a momenti e luoghi più idonei le proprie lamentele potendo avere un confronto con chiunque rappresenti la società del Gaeta Calcio. Avevo personalmente invitato gli Ultras ad evitare cori razzisti nei confronti degli abitanti della Campania, fatto assolutamente intollerabile, che invece si è ripetuto ieri.
Loro pensano di poter fare, scrivere, urlare quello che vogliono, ma forse dimenticano i sacrifici che questa società ha sostenuto, anche per loro, ad esempio con la realizzazione, a nostre spese, di una curva, tanto attesa negli anni, destinata proprio a loro. Ce ne saremmo potuti lavare le mani. Invece abbiamo dato ascolto alle richieste di questi ragazzi che ci chiedevano uno spazio dove potersi aggregare e “tifare” per il Gaeta … e non per insultare e offendere!
Anche perché non riesco a capire i motivi reali di una contestazione così indecorosa visto che la squadra è ai vertici della classifica ed è ancora in lotta almeno per la seconda posizione che potrebbe significare, dopo i play off, il passaggio in Lega Pro, considerati i numerosi fallimenti che si stanno prospettando tra le società professionistiche. Senza considerare poi che in piazze blasonate come Latina e Viterbo, nonostante la non felice posizione di classifica, le tifoserie organizzate sono sempre pronte a sostenere e ad acclamare i propri giocatori e non certo ad insultarli.
Contestare un atleta come Gambino, uno dei pochi professionisti che hanno indossato la maglia del Gaeta, un giovane promettente come De Filippis, tanto per citare i più “apostrofati” ieri durante la gara, vinta (!), con il Cynthia, è segno che non ci può essere un legame tra questa squadra, che io personalmente ho contribuito a creare e nella quale credo, e questi tifosi che anziché sostenere insultano chi, ve lo garantisco personalmente, si impegna durante tutta la settimana con grande responsabilità, per raggiungere i traguardi ai quali la società ambisce.
E non è la prima volta che mi vedo costretto ad intervenire per offese personali rivolte ai tesserati del Gaeta Calcio! Questi segnali, permettetemi, non mi piacciono, anche in considerazione della disponibilità mia personale e di tutto lo staff dirigenziale e tecnico, a dialogare con tutti i tifosi biancorossi.
Una contestazione di pochi, mi si dirà certamente dopo questa mia lettera. Ma una contestazione che nessun altro tifoso ha stigmatizzato o condannato in modo evidente almeno quanto quella messa in atto dai contestatori e che mi facesse intendere che almeno la maggior parte è con noi. Come dire … chi tace acconsente …
Per la situazione che ho descritto mi vedo ormai completamente disamorato e raffreddato. Per non lasciare nulla di ambiguo o incerto rispetto a quello che sarà il futuro del Gaeta Calcio, comunico con mia estremo dispiacere che a fine stagione dismetterò ogni impegno nei confronti della società del Gaeta Calcio e, ovviamente, lascerò l’incarico di Presidente. E con me l’intero gruppo societario e dirigenziale.
Avrei francamente mantenuto il silenzio fino al termine del campionato, per evitare di alimentare polemiche gratuite che non possono che disturbare la squadra, rinviando considerazioni, valutazioni e personali chiarimenti alla fine della stagione, ma gli eventi delle ultime settimane mi hanno spinto ad anticipare quanto, inevitabilmente, avrei comunque esternato a giugno.
Mi auguro che da qui alla fine della stagione il pubblico si stringa ancora di più intorno alla squadra perché non ha bisogno di polemiche, di insulti e di contrasti, ma di calore e tifo passionale, elementi che io personalmente con lo staff dirigenziale non faremo mai mancare alla squadra perché siamo e saremo per sempre prima di tutto grandi tifosi del Gaeta Calcio.
Damiano Magliozzi