Maxi truffa ai danni della Regione Lazio scoperta dagli agenti del commissariato di polizia di Anzio.
Continuano le indagini in seguito alla maxi truffa ai danni della Regione Lazio sventata dagli agenti del commissariato di polizia di Anzio i quali hanno accertato un giro di false assunzioni di disabili per ottenere finanziamenti. Oltre a Bruno Capriolo, l’ex dirigente regionale arrestato, ci sono anche tre indagati di Cisterna ovvero un fratello e sorella commercialisti che gestivano le pratiche delle cooperative presso le quali venivano falsamente assunti i ragazzi con disabilità ed un’altra giovane. Quest’ultima, assieme ad altre due donne di Nettuno, madre e figlia, erano le tre teste di legno poste sall’associazione a capo delle coop. L’ex dirigente invece, grazie al suo ruolo, sistemava le pratiche in regione in modo tale da ottenere i finanziamenti che poi venivano spese in auto e centri estetici. A dare il via alle indagini la denuncia del padre di un ragazzo disabile che si è accorto dei contributi versati nonostante suo figlio non avesse mai lavorato. Sono intanto in corso nuovi accertamenti dai quali potrebbero emergere altri particolari importanti. Lazio Tv