Avevano in casa ben 21 reperti archeologici, molti dei quali risalenti al periodo tra il II secolo a.c. e il IV secolo d.c.
Una coppia di fotografi di Terracina è stata denunciata dalla Guardia di Finanza di Latina per non aver presentato comunicazioni presso la sovrintendenza che legittimassero il possesso dei reperti. I finanzieri della tenenza di Terracina hanno effettuato una perquisizione domiciliare eseguita su decreto dell’autorità giudiziaria di Latina, in collaborazione con un archeologo nominato ausiliario di polizia giudiziaria.
Si tratta principalmente di anfore, colli d’anfora, lingotti di piombo, un gocciolatoio, nonché un catino del ‘700. Di grande interesse è stato il rinvenimento di un dolio dell’altezza di circa due metri perfettamente conservato. La sua capacità è stata calcolata attorno ai 1000 litri, equivalenti a circa 40 anfore, una capacità che evoca i grandi contenitori di 40 e anche 50 anfore citati da Catone e Columella destinati prevalentemente a contenere vino. Quello rinvenuto a Terracina è tra i più grandi mai rinvenuti, utilizzato per contenere grano e legumi da conservare nei magazzini romani.