Omero è piuttosto dettagliato nella sua descrizione: nel Libro X dell’Odissea racconta di quando Circe ammaliava Ulisse, convincendolo a scendere nelle cave grotte. Trovare quelle grotte è sempre stata una missione, avventata, romantica e quasi mitologica, diventata però realtà grazie all’équipe di ricercatori dell’associazione Sotterranei di Roma.
Il progetto di indagine, partito dall’associazione Sotteranei di Roma e supportato dal Parco Nazionale del Circeo, ha permesso agli speleologi di identificare la grotta segreta di Ulisse descritta nell’Odissea. Questa si trova all’interno di una profonda e vertiginosa fenditura carsica della Grotta Spaccata di Torre Paola.
I ricercatori hanno raggiunto la grotta con la canoa, poi si sono arrampicati con le corde sulla titanica parete. Davanti ai loro occhi la magia: antichi solchi marini, fossili e cristalli vulcanici.
Un’emozione indescrivibile quella provata dagli speleologi, una volta varcato il gigantesco salone delle cave grotte. A Raccontare il momento è il ricercatore Lorenzo Grassi: «Siamo entrati in silenzio, mentre la cupola rocciosa si riempiva delle “grida” di migliaia di pipistrelli. In oltre un centinaio di metri si passa dalla lucentezza del mare all’oscurità più profonda». I brividi e poi l’emozione nel constatare che quel mito leggendario, ora è realtà.