Interrotto in l’estate doveva essere riattivato a settembre.
Era stato chiuso per consentire agli infermieri di andare in ferie ma non è stato mai più riaperto. La scure della spending review è tornata ad abbattersi sull’ospedale “San Giovanni di Dio” di Fondi prendendo di mira il day hospital di medicina. A giugno la sospensione del servizio era passata un po’ in sordina proprio perché, a detta della Asl, doveva essere un’interruzione temporanea che però, alla fine, si è rivelata permanente. Gli infermieri sono andati e tornati dalle ferie varie volte e ora sono tutti a lavoro, così come i medici di ogni reparto ma il servizio di day hospital non accenna a ripartire. E si moltiplicano i disagi e le lamentele. A farne le spese sono soprattutto gli anziani costretti a rivolgersi all’ospedale “Fiorini” di Terracina facendosi accompagnare da un parente o, nella peggiore delle ipotesi, avvalendosi del trasporto pubblico locale che, al pari della sanità, continua a subire tagli e riduzione delle corse. Ad essere amareggiati sono anche gli stessi operatori del “San Giovanni di Dio” che riconoscono nel day hospital un servizio di fondamentale importanza per la sanità locale in grado, fino allo scorso mese di giugno, di far registrare decine di accessi al giorno. Utenti, medici ed infermieri tornano dunque a lanciare un appello al manager dell’Asl di Latina Michele Caporossi e al direttore sanitario Sergio Parrocchia per la riattivazione di un servizio di estrema importanza. E mentre continua il braccio di ferro per non perdere l’uno o l’altro pezzo, ecco ricomparire i poct, i discussi macchinari per le analisi da laboratorio. Le apparecchiature, dopo essere state disattivate negli anni addietro a causa di una querelle tra Asl e operatori sanitari, sono stati istallati negli ospedali di Terracina e Fondi e aspettano solo di essere rimessi in funzione. Lazio Tv