Domani un convegno per rilanciare il referendum abrogativo della legge 107
Continua la battaglia della Gilda Insegnanti a favore dei docenti precari con oltre 36 mesi di servizio. «Dal 2012, dopo le prime 28 sentenze positive – spiega la coordinatrice provinciale del sindacato, Patrizia Giovannini – abbiamo accumulato altre sentenze di accoglimento del risarcimento per la mancata stabilizzazione degli insegnanti con più di 36 mesi di lavoro precario, il tutto grazie ai ricorsi che la Gilda sta patrocinando con l’ausilio del sindacato nazionale e dell’avvocato Tiziana Agostini». Ad oggi ci sono all’attivo oltre 200 sentenze che hanno riconosciuto il solo risarcimento del danno (pari a due mensilità) per la mancata stabilizzazione e il mancato pagamento degli scatti d’anzianità. «Queste cause – sottolinea la Giovannini – hanno aperto la strada ad altri ricorsi in questi ultimi mesi, ma non hanno ancora consentito di vincere la battaglia per la stabilizzazione iniziata dieci anni fa, arrivata alla Corte di Giustizia Europea e ora in attesa della sentenza della Corte Costituzionale».
Dunque prosegue il lavoro dello staff legale della Gilda di Latina e nazionale per i provvedimenti conseguenti e successivi e continua anche l’iter avviato per la richiesta della stabilizzazione per chi dopo dieci anni di servizio non è ancora entrato in ruolo. «Con la speranza che la Corte d’Appello non vada a togliere quanto già ottenuto per i risarcimenti – aggiunge la coordinatrice provinciale – rimaniamo in attesa della pronuncia della Corte Costituzionale per il riconoscimento alla stabilizzazione di tutti i precari della scuola non assunti pur avendo maturato i 36 mesi di servizio, come sarebbe dovuto già essere dopo la sentenza della Corte di Giustizia Europea del 26 novembre 2015». «Non dimentichiamoci del comma 131 della legge di riforma della scuola (L. 107/2015) che dal prossimo settembre – ricorda la Giovannini – farà scattare l’ora ”x“ per il computo massimo di servizio fino a 36 mesi per i supplenti. Dopo i 36 mesi non ci sarà alcun ruolo, ma il licenziamento coatto per tutti i precari delle graduatorie a esaurimento, delle graduatorie d’istituto e delle graduatorie di merito del concorso residue. Tale situazione si pone nel novero del principio di anticostituzionalità che è presente nei commi della legge 107 e verso cui si interverrà».
Dei profili di incostituzionalità della legge 107 si parlerà domani, mercoledì 16 marzo, a Roma in un convegno organizzato dalla Gilda e dall’Associazione Docenti Articolo 33. Nel corso del convegno verranno illustrati i testi dei quattro macro quesiti referendari che verranno depositati il 17 marzo in Cassazione. «A quel punto – conclude la Giovannini – avvieremo la raccolta delle firme per il referendum con l’obiettivo di risolvere le tante discrasie della legge».