I due imputati in aula il prossimo 13 gennaio.
Prenderà il via il prossimo 13 gennaio presso il tribunale di Latina il processo per l’omicidio di Silvana Cerro, la donna rimasta uccisa in seguito ad una violenta rapina poi sconfinata in tragedia. I fatti nella tarda serata del 20 novembre del 2013, in via Pascoli a Fondi, all’ultimo piano di una vecchia quanto anonima palazzina. Dopo un’indagine lampo, i carabinieri avevano arrestato i due presunti responsabili: il marocchino Taleb Achour, accusato di rapina e omicidio in concorso, e Salvatore Guglietta, figlio dell’anziana che tuttora risiede al secondo piano dello stesso edificio e accusato soltanto di rapina aggravata. Il terzo complice, presumibilmente un uomo di nazionalità marocchina, non è mai stato trovato nonostante i ripetuti sopralluoghi da parte della scientifica. Quella impronta digitale in cui si sperava per dare una svolta alle indagini non è infatti stata trovata né sul luogo del delitto né in nessun altra stanza dell’edificio senza possibilità da parte degli investigatori di chiarire con esattezza se il terzo rapinatore non fosse mai entrato nell’appartamento della Cerro o se avesse semplicemente ripulito ogni sua traccia. Achour e Guglietta, difesi rispettivamente dagli avvocati Guglielmo Raso e Maurizio Forte, si trovano in due carceri diversi. Mentre il primo è stato tradotto presso la casa circondariale di Velletri, il secondo è stato trasferito a Frosinone. Ad incastrare entrambi era stata la ricostruzione della madre del Guglietta, Concetta Lauretti, unico obiettivo della rapina poi sconfinata in tragedia quando la Cerro, sentendo le urla della donna, aveva tentato di salvarla. Dopo una breve degenza ospedaliera, l’anziana era uscita dallo stato di shock e aveva raccontato tutto agli inquirenti con dovizia di particolari, persino come l’inquilina del piano di sopra le era corsa in aiuto. Entrambi i legali hanno rinunciato al rito abbreviato ritenendo di porter smontare, passo dopo passo, l’impianto accusatorio. Lazio Tv