L’ex consigliere del Pdl ha chiesto di essere sentito.
Ora il palazzo formiano comincia a tremare. E sul serio. L’ex consigliere comunale di Formia del Pdl Totò Calvano, tra i venti indagati per associazione a delinquere finalizzata alla corruzione, alla concussione, all’abuso di ufficio e al falso nell’ambito della voluminosa inchiesta sulla gestione negli ultimi anni degli appalti e degli incarichi pubblici, sta veramente collaborando con il magistrato inquirente, il sostituto procuratore Giuseppe Miliano. Un primo faccia a faccia, durato diverse ore, c’è stato negli uffici della procura della Repubblica in via Ezio a Latina, accompagnato dal legale di fiducia, l’avvocato Luigi D’Anna. Il professionista non ha voluto rilasciare alcuna dichiarazione ma specificato che è stato lo stesso Calvano, rientrato a Formia dopo una lunga assenza, ha chiesto di essere ascoltato volontariamente mettendo a verbale molte informazioni di sua conoscenza nonostante – ha aggiunto l’avvocato D’Anna – non sia stata formalizzata, tutt’altro, la conclusione delle indagini sulla gestione complessiva del Comune di Formia. Quello di via Ezio è stato un interrogatorio lungo e la Procura non ha escluso a questo punto di voler continuare ad avvalersi della collaborazione di Calvano mentre altri indagati avrebbe espresso la volontà di essere sentiti. Il clima a Formia è tornato a farsi pesante: sono oltre trentamila le pagine raccolte sinora dalla Procura tra motivazioni, intercettazioni telefoniche e ambientali per un totale di una cinquantina di persone coinvolte nell’indagine con venti di loro ritenuti al vertice dell’associazione. Tra una ridda di indiscrezioni stanno per essere formalizzate altre elezioni di domicilio per altri politici e tecnici che avrebbero fatto il bello ed il cattivo tempo nel palazzo formiano. Lazio Tv