Sul registro degli indagati ex amministratori e imprenditori.
La caserma dei Carabinieri della Compagnia di Formia per l’intera giornata di oggi è stata un andirivieni di politici e di imprenditori della città e dell’intero Golfo. Per loro è stato un autentico venerdì santo di passione nel formalizzare le rispettive elezioni di domicilio ed indicare i propri legali difensori dopo l’avvio delle indagini nei loro riguardi da parte del sostituto procuratore Giuseppe Miliano. Le ipotesi di reato della Procura di Latina fanno arretrare per Formia le lancette della storia di quasi 20 anni: associazione a delinquere finalizzata alla corruzione, concussione, abuso d’ufficio e falso. Gli indagati, a varo titolo, sono quindici, alcuni eccellenti, in ordine al rilascio di alcune licenze commerciali, sullo svolgimento di alcuni appalti nel settore dei servizi sociali, sul cambio di destinazione urbanistica dell’ex pastificio Paone – che sarebbe dovuto essere trasformato in un centro commerciale – e per realizzazione della lottizzazione edilizia Aurora, località Acquatraversa, a due passi dal mare. Insomma un sistema di potere che poteva decidere il bello ed il cattivo tempo all’interno delle stanze del potere del comune di Formia. Ma chi sono gli indagati? L’ex sindaco Udc Michele Forte, il suo ex “vice” ed assessore all’urbanistica, Benedetto Assaiante – ora responsabile del cerimoniale del sindaco Sandro Bartolomeo – la comandante della Polizia locale Rosanna Picano; suo fratello Erasmo, ex candidato a sindaco del Pdl; i dirigenti comunali Italo La Rocca, Stefania Della Notte, Tiziana Livornese; l’ex responsabile dell’ufficio urbanistica, Roberto Guratti, ora in servizio al comune di Gaeta, l’ex capogabinetto del sindaco Forte ora consigliere comunale dell’Udc Antonio Di Rocco e l’ex consiliere del Pdl Totò Calvano. Il Pm Miliano ha inoltre indagato il tenente dei vigili urbani Luigi D’Elia,che insieme al tecnico comunale Sergio Spinosa si occupava di verificare la congruità dei cantieri edilizi presenti in città , l’amministratore delegato del Pastificio Paone, Stefano Paone, anch’egli in consiglio comunale sino allo scorso anno, il funzionario del settore urbanistica Filippo Gionta e l’architetto Agostino Di Mille che in una prima fase si occupò della riconversione dell’ex pastificio Paone. La svolta delle indagini è stata quasi casuale: il tutto iniziò due anni fa con i sequestri della lottizzazione Aurora in località Acquatraversa – era il 14 febbraio 2012 – e dl cantiere per la riconversione e trasformazione dell’ex pastificio Paone un mese più tardi, il 10 marzo. Le due inchieste, cui hanno collaborato anche il procuratore aggiunto Nunzia D’Elia e il sostituto Olimpia Monaco, sono poi confluite in un unico filone. A fare il resto le immancabili intercettazioni telefoniche e ambientali: sullo sfondo ci sarebbero stati l’apertura di un discount sulla statale Appia, in località Santa Croce, e alcuni appalti nel settore dei Servizi Sociali, il cui esito sarebbe stato deciso a tavolo con una sorta di comministione tra la politica e la burocrazia del comune Alcuni degli indagati ai cronisti hanno dichiarato di non avere a che fare con questa storia, ma poi hanno concluso la loro mattinata dai Carabinieri. Succede. (Lazio Tv)