Venti gli indagati tra amministratori e tecnici comunali.
Un provvedimento atteso, scontato. La prossima mossa sarà della stessa Procura di Latina, chiamata a sollecitare al Gup il rinvio a giudizio per i venti indagati anche se il codice di procedura penale dà la facoltà al magistrato inquirente di chiedere addirittura l’archiviazione. Ma nessuno, neanche un bambino, scommetterebbe un euro su questa seconda ipotesi. Ha suscitato comunque una vasta eco negli ambienti politico-imprenditoriali del comune di Formia la conclusione, dopo due intensi anni, delle indagini preliminari notificata ieri a venti tra politici, dirigenti e tecnici dell’ente accusati a vario titolo dal sostituto procuratore Giuseppe Miliano di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione, concussione, abuso d’ufficio e falso. Tralasciamo, per un giorno, le vicende urbanistiche più eclatanti, quelle della riconversione del pastificio Paone in un centro commerciale e la realizzazione della megalottizzazione edilizia Aurora, in località Acquatraversa, per capire qualcosa di più dalla conclusioni delle indagini. Innanzitutto il capo d’imputazione più grave figura all’ultimo posto, alla lettera “T”, quando l’ipotesi dell’associazione a delinquere viene prefigurata per l’ex sindaco di Formia Michele Forte, per gli ex dirigenti dei settori urbanistica e Lavori Pubblici, Roberto Guratti e Stefania Della Notte, per l’ex candidato a sindaco del Pdl Erasmo Picano, per l’ex consigliere comunale dello stesso Pdl Totò Calvano e per l’ex capogabinetto del sindaco Forte,l’attuale consigliere comunale Antonio Di Rocco, accusati di aver costituito una sorta di “Cupola” associandosi tra loro compiendo reati come la corruzione, la concussione, l’abuso d’ufficio ed il peculato, commessi durante il 2012 nell’ambito dei rispettivi ruoli all’interno della pubblica amministrazione formiana. Altre ipotesi di reato arrivano sempre dall’urbanistica, da sempre la gallina dalle uova d’oro al comune di Formia Riguarda la lottizzazione “Luci sul Golfo” sulla collina di S.Antonio, presentata da una cooperativa vicina all’Udc. L’area prescelta era stata interessata da alcuni incendi dolosi ma Michele Forte, Benedetto Assaiante, Roberto Guratti e Antonio Di Rocco omisero di specificare nella delibera d’approvazione della lottizzazione che l’area, essendo stata percorsa dal fuoco, era diventata inedificabile. Il falso ideologico è stato ipotizzato per la stima di un immobile fatiscente che andava acquisito al comune per l’importo di 320mila euro, poi ridotto a 300mila euro. Un valore che la Procura definisce “assolutamente sproporzionato” rispetto al reale valore. Nel mirino del Pm Miliano è finito, più volte, uno degli ex consiglieri comunali più influenti degli ultimi anni, Totò Calvano: abusando del suo ruolo, avrebbe esercitato un’azione di pressing nei confronti dell’architetto comunale Roberta Pennini per ottenere il rinnovo del contratto dell’alloggio popolare a Flora Gagliardi, moglie di Ernesto Bardellino. Secondo la Procura di Latina l’ex consigliere Calvano, in almeno due occasioni, avrebbe anche preteso del denaro da due coniugi promettendo un posto nelle graduatorie comunali e oltre 31mila euro, quale forma di intermediazione, da un soggetto per l’acquisto di una casa all’asta. Il Pm Miliano contesta anche le procedure per l’apertura di un discount, il Todis, in località S.Croce, sull’Appia: sarebbe avvenuta in assensa di condono, con una falsa attestazione sull’agibilità e la conformità urbanistica della struttura che si trova a meno di sei metri dalla ferrovia Roma-Napoli. Ci fu la mediazione dell’allora capogabinetto Antonio Di Rocco, in cambio dell’assunzione di alcune persone, clichè che si sarebbe ripetutp con il centro fisioterapico “Cume Medical System” che rimase aperto nonostante fosse sprovvisto delle prescritte autorizzazioni. In questa spaccato di presunta mala amministrazione sono finiti l’esito della gara d’appalto per la gestione dell’asilo nido “La Vecchia Quercia”, il mancato sequestro delle giostre a Molo Vespucci nel giugno 2012 in cambio dei soliti biglietti omaggio e di un manufatto edilizio realizzato abusivamente e la concessione di un’autorizzazione per l’apertura di un parcheggio privato in piazza Risorgimento in assenza del piano parcheggi, del parere ambientale e nonostante il vincolo di inedificabilità esistente per la presenza a pochi metri del Rio Fresco. In una fase di spending review – e il costo della benzina è arrivato alle stelle- anche la comandante della polizia locale Rosanna Picano è indagata per peculato d’uso dopo essere stata sorpresa a bordo dell’auto di servizio mentre si recava a Cassino da un docente universitario. E dopo questo bailamme di accuse cosa farà la Giunta Bartolomeo, o meglio, il comune di Formia è sempre parte offesa? Si costituirà parte civile contro i venti indagati. La stagione dei veleni è infinita, da sempre. Lazio Tv