«Latina merita un sindaco migliore, più autorevole e soprattutto non scelto da altri dai quali è destinato a prendere ordini, uno spicciafaccende». In una piazza del Popolo gremita Walter Veltroni sale sul palco per sostenere la candidatura a sindaco di Claudio Moscardelli e lo fa senza risparmiare colpi al centro destra, soprattutto in tema di legalità e lotta alla criminalità organizzata. Arriva da Fondi il leader del Partito Democratico e a comizio concluso lo attende per un saluto, poche decine di metri più in là, il Questore Nicolò D’Angelo, un vecchio amico e capo della Squadra mobile di Roma durante il suo mandato da sindaco. Non poteva che essere questo il filo conduttore del suo tour in provincia di Latina: la battaglia contro le organizzazioni criminali che hanno guadagnato posizioni acquisendo aziende sane, prendendo il controllo del racket delle estorsioni, il mercato della droga, l’usura. «Non possiamo e non potete rassegnarvi a vedere cose che non dovrebbero accadere – tuona dal palco al fianco di Claudio Moscardelli, Mauro Visari, Enrico Forte, Sesa Amici e Raffaele Ranucci che lo ha accompagnato – avete in mano una polizza assicurativa sul vostro futuro e dovete fare la scelta giusta». Parla di una città difficile e complicata che ha bisogno di aria nuova dopo quasi un ventennio di ininterrotto governo del centro destra e di un primo cittadino che deve avere «la schiena dritta, una persona che sappia anche dire di no. I potenti sono spregiudicati ma a volte anche loro crollano e lasciano un mucchio di macerie». Il leader del Pd non risparmia frecciata al Ministro Alfano che ha «snobbato il Questore e il Tribunale mostrando poco rispetto nei confronti delle istituzioni che devono invece essere rispettate perché appartengono a tutti e non ai partiti che le occupano». La serata è insomma all’insegna dello slogan “Latina merita molto di più”: e Veltroni parla di Moscardelli come futuro sindaco del capoluogo pontino, la persona giusta per guidare Latina e per tenere la “belva”, la crimonalità organizzata, più lontana possibile.
Elena Ganelli dal Corriere Pontino del 6 maggio 2011