Una mozione sullo scioglimento di Latina Ambiente. E’ quella che il rieletto consigliere comunale del PdL, Ivano Di Matteo, intende presentare in occasione della prima seduta del Consiglio comunale. «Sono fermamente convinto dello scioglimento del rapporto con la Società latina ambiente SPA – dice Di Matteo – e mi auguro che tutte le forze politiche convergono su tale decisione. In questi anni ha gestito in maniera unilaterale il servizio, con costi esagerati a carico della collettività e con una scarsa qualità del servizio. Imprese commerciali, artigiani e famiglie che non riescono ad avere un quadro chiaro del costo del servizio, e’ assurdo. L’ultima beffa è la richiesta di arretrati sulla base di delibere conservate nel cassetto». Di Matteo, tuttavia, demagogicamente, non dice né come intende sopperire all’eventuale scioglimento della società senza creare un’emergenza nella raccolta, né come agire contro le clausole contrattuali che, comunque, vincolano il Comune verso il socio privato. Poi corregge un po’ il tiro: «Dobbiamo avere un quadro chiaro delle maestranze e laddove necessario procedere a nuove assunzioni di persone che abitano nel Comune di Latina. Vanno mantenuti solo le persone che hanno voglia di lavorare. Chiederemo un rapporto e un monitoraggio sulla prestazione dei servizi resi,e sulla produttività del personale, il tutto nell’interesse di una comunità che non riesce con il proprio stipendio ad arrivare a fine mese». Su questi già il sindaco Giovanni Di Giorgi, in campagna elettorale, aveva preso una precisa posizione, affermando che, pur nella massima tutela dell’occupazione, sarebbero stati rivisti i rapporti con Latina Ambiente, verificandone eventuali inadempienze e comunque vincolando la società al rispetto delle clausole contrattuali previste. Sul tema delle bollette piombate sui cittadini in piena campagna elettorale, lo stesso Di Giorgi aveva chiesto ai cittadini di non precedere ad un immediato pagamento in attesa di procedere con i dovuti riscontri. Il tema della gestione dei rifiuti, in ogni caso, rappresenta uno dei punti più scottanti che la neonata amministrazione del capoluogo si troverà ad affrontare.
Dal Corriere Pontino del 28 maggio 2011