Una chiusura beffa che vanifica gli sforzi degli anni passati per consentire all’ospedale Santa Maria Goretti di fare il salto di qualità e diventare Dea di secondo livello. L’attacco alla politica sanitaria di tagli attuata dalla Regione nei confronti della provincia pontina arriva dal candidato sindaco del centro sinistra Claudio Moscardelli che torna a denunciare la chiusura di cardiochirurgia, «primo passo – sottolinea – per lo smantellamento del Dea di secondo livello, ospedale con le alte specialità istituito nel maggio 2008, accorpato come macroarea con il San Camillo di Roma. La Polverini ha deciso che Latina – continua Moscardelli – deve tornare ad essere un semplice ospedale di provincia senza alte specialità e ci ha costretti a condividere i debiti delle Asl romane nonostante nel 2010 la Asl pontina abbia chiuso il proprio bilancio in pareggio. Il tutto mentre Di Giorgi non ha speso una sola parola in Consiglio regionale contro questi tagli alla nostra sanità». Il candidato sindaco del Pd ricorda come il Consiglio provinciale avesse approvato all’unanimità la decisione di ricorrere contro i provvedimenti della presidente Polverini, decisione rispetto alla quale poi il centro destra di via Costa ha fatto dietro front. «La nuova amministrazione comunale e il nuovo sindaco di Latina – aggiunge Claudio Moscardelli – dovranno invece battersi per difendere i diritti dei cittadini del capoluogo pontino. Altri ordini arrivano da Fondi sulla gestione della sanità e sappiamo bene che Fazzone vorrebbe rimettere le mani sulla sanità pontina. Il voto del 15 e del 16 maggio per il nuovo sindaco serve ad amministrare finalmente Latina e a difenderla dai predatori che incombono e che si preparano a spogliare il nostro territorio.
Gramazio (PDL): “La disinformazione di Moscardelli è abissale”
“Ancora una volta il Consigliere Regionale Claudio Moscardelli, candicato sindaco al comune di Latina, non sa di cosa parla e cosa afferma” – lo dichiara il Senatore Domenico Gramazio, Vicepresidente Vicario della Commissione Igiene e Sanità e Membro della Commissione parlamentare di inchiesta sull’efficacia e l’efficienza del Servizio sanitario nazionale, il quale ribadisce e dà mandato ai suoi legali, Avv. Valentino e Avv. Silvetti, di adire alle vie legali per quanto riguarda la dichiarazione di Moscardelli, che afferma che l’ASP non controllò i bilanci delle ASL riguardanti lo scandalo “lady asl” e che ha visto implicati dirigenti del Sistema Sanitario Regionale, quali suoi complici.
Moscardelli non conosce nè la legge istitutiva nè il regolamento dell’ASP, infatti l’Agenzia non ha tra i suoi compiti quello del controllo delle ASL del Lazio. I bilanci delle strutture che operano in regime di accreditamento sono controllati dalla ASL competente per territorio, che riferisce direttamente all’Assessorato, quindi nessuna possibilità ha l’ASP di controllare la spesa ma ha altri precisi compiti che sono stati svolti efficacemente durante il periodo in cui ho ricoperto la responsabilità di Presidente dell’ASP.
Per quanto riguarda le dichiarazioni del Moscardelli, quando parla della cardiochirurgia di Latina, voglio ricordare solo che ha effettuato 44 interventi con complicazione 0%, mentre l’AO San Camillo Forlanini ha effettuato 979 interventi e il Campus Biomedico, ultimo in ordine di graduatoria delle cardiochirurgie, ha effettuato 164 interventi.
Va ricordato inoltre che il candidato sindaco Moscardelli ha condizionato le scelte scellerate della ASL di Latina durante il quinquennio che ha visto alla guida della Regione il duo Marrazzo – Montino, condividendo la scelta della chiusura dell’Ospedale di Priverno, scelta voluta nel PSR coordinato dall’allora Commissario ad acta Marrazzo.
Il nuovo vertice dell’ASL di Latina, che vede alla guida il dott. Sponzilli, ha riorganizzato i vari servizi dell’Azienda riaprendo un confronto con l’assessorato regionale e con l’Università “Sapienza”.
Per quanto riguarda infine le posizioni assunte da Di Giorgi, candidato sindaco, queste sono in perfetta sintonia con le scelte dell’ASL e della Provincia volte a dar vita a un tavolo tecnico per recuperare quelle professionalità che la ASL ha e che vanno ulteriormente valorizzate.”