“E’ inaccettabile l’operazione di camuffamento ordita dalla Giunta Polverini ai danni di quelle migliaia di cittadini laziali che vivono quotidianamente la drammaticità dell’emergenza casa”. Così in una nota congiunta CasaPound Italia e Coordinamento Nazionale per il Mutuo Sociale sulla seduta odierna della Commissione regionale Urbanistica. “Non è un caso che tutte le associazioni contraddistinte da una storia, culturale e politica, fatta di attenzione all’ambiente e di lotta all’emergenza abitativa abbiano oggi respinto al mittente una norma urbanistica che possiamo definire in mille modi, ma non Piano Casa – continua la nota – Non è un caso se l’unica associazione ad aver espresso apprezzamento è quella dei progettisti, per i quali gli interessi in materia, assolutamente legittimi, sono quasi quantificabili”.
“La presunta rivoluzione attuata, a dire dell’assessore Ciocchetti, con la L.R. 21/09 non rappresenta che un mero specchietto per le allodole, quando non addirittura un ulteriore strumento di arricchimento per i proprietari titolari di terreni già inseriti nel PRG; cosa dovrebbe farsene il comune di una titolarità del 20% della cubatura complessivamente concessa al privato? Magari finanziare allo stesso altre case, magari con la formula dell’edilizia convenzionata?”, sottolineano CasaPound Italia e Coordinamento Nazionale per il Mutuo Sociale, che aggiungono: ”Abbiamo rappresentato alla Commissione tutta come un piano del genere, che concede migliaia di metri cubi edificabili, spesso in deroga a vincoli e accordi, debba avere come unico possibile contraltare la risoluzione integrale e definitiva dell’emergenza abitativa. A tal fine abbiamo chiesto che la proposta del Mutuo Sociale fosse inserita come parte integrante della norma licenziata dalla Giunta”.
“Registriamo con favore – conclude la nota – la dichiarazione del presidente della Commissione, Roberto Buonasorte, il quale si è impegnato a che questo nostro emendamento fosse integralmente accolto, anche se non possiamo non constatare che l’assenza dell’assessore alla Casa appare come una presa di distanza dall’atto sottoposto oggi ad associazioni e movimenti”.