Questa mattina il Blocco Studentesco al fianco degli studenti di Latina ha sfilato per le vie del centro, per protestare contro le leggi di privatizzazione delle scuole e i tagli all’istruzione pubblica voluti dal governo Monti. Gli studenti che hanno partecipato hanno avuto l’occasione, quest’oggi, di far capire alla popolazione che c’è un intera generazione di studenti che tifa rivolta e che non ha intenzione di restare a guardare quando è in gioco il loro futuro.
“A seguito delle occupazioni dei giorni scorsi siamo scesi in piazza manifestando tutto il nostro dissenso nei confronti delle politiche del governo Monti che mirano alla demolizione della scuola pubblica ed in particolare contro il ddl ex-aprea che provocherà , tra le maggiori conseguenze, la progressiva privatizzazione dell’istituzione scolastica con l’inserimento di membri esterni all’interno dei consigli d’istituto sostituiti da “Consigli d’autonomia” e metterà fortemente a rischio l’autonomia scolastica, il diritto di assemblea per gli studenti attraverso statuti differenti di scuola in scuola e la libertà stessa d’insegnamento in nome del pareggio di bilancio» spiega Stefano Aversa, responsabile del Blocco Studentesco di Latina. “Centinaia di studenti hanno affollato il corteo partito da Piazza del popolo” afferma Alex Sciaudone, rappresentante della CPS al V.Veneto-Salvemini e militante del Blocco Studentesco “manifestazione che ha visto la partecipazione di gran parte degli istituti che in questi giorni hanno occupato. Il Blocco durante questa settimana ha contribuito concretamente per il buon esito della protesta, fornendo un aiuto umano e logistico agli occupanti senza tener conto di sterili distinzioni ideologiche pensando esclusivamente agli interessi degli studenti.
Nonostante questo, alcuni “personaggi”, rinchiusi in stantii schemi politici, hanno cercato di dividere gli studenti organizzando un corteo parallelo. Il nostro movimento continuerà come sempre a dare battaglia per il diritto allo studio, mentre, ci chiediamo dove saranno queste persone” conclude Sciaudone.