Gli studenti della facoltà di Ingegneria di Latina sono nuovamente sul piede di guerra. Questo perché, dopo la bagarre e l’occupazione dei mesi scorsi , l’università “La Sapienza” di Roma ha deciso di bloccare le immatricolazioni per il polo pontino. A dare l’annuncio di quella che si prospetta come una chiusura definitiva della facoltà di Ingegneria in arco di tempo massimo di tre anni il consigliere provinciale del Pd Mauro Visari il quale sottolinea che «sarebbe una sciagura senza precedenti perché l’ateneo pontino è stato uno dei pochi esempi di progetto portato avanti da tutte le parti politiche e da tutte le amministrazioni, comunali, provinciali e regionali, sia di centrodestra che di centrosinistra. È stata, quindi, la prova inconfutabile – prosegue – di come si debba marciare uniti per ottenere un certo tipo di risultati. La classe dirigente ha il compito di arginare questo costante degrado della cultura a Latina. L’eventuale chiusura di Ingegneria, sommata ad analoghi provvedimenti per il corso di Biotecnologie, contribuirebbe alla definitiva morte del progresso culturale della città e del progetto universitario. Morte verso la quale, tra l’altro, sembra che si stia camminando a passi spediti». Visari annuncia inoltre la volontà della prossima amministrazione comunale, nel caso in cui il Pd vincesse le elezioni, di portare avanti il progetto di una Spa consortile che coinvolga privati e fondazioni, sull’esempio di ciò che avviene in altre province del Lazio. Uno strumento per individuare i fondi necessari al mantenimento e allo sviluppo di un’esperienza, come quella dell’università a Latina, che viene considerata fondamentale per il futuro della città.
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