Va avanti la protesta dei “forconi” a Latina e in tutta Italia.
Prosegue tra alti e bassi la mobilitazione che oltre ad agricoltori, autotrasportatori e commercianti sta trovando una vasta simpatia tra la cittadinanza italiana. Insistono sottovalutati dai media, i quali hanno preferito le primarie del PD e l’estenuante discussione sulla legge elettorale, ignorati dalla politica di palazzo, che non trovando terreno fertile per rivendicazioni ha preferito battere in ritirata, snobbati dalle sigle sindacali ormai più impegnate per i migranti che per il lavoro e la disoccupazione.
Nonostante tutto restano al loro posto, con un tricolore come unico simbolo di riconoscimento, quasi a concedere generosamente la lotta a tutti noi. Il dato dunque più interessante è che c’è un’Italia che in buona fede e con fare ingenuo è ancora capace di scendere in piazza e far sentire la propria voce, una voce che una volta tanto non risulta sbiadita dal prezzolato di turno, una voce che è vera e proprio perché vera appare in tutta la sua semplicità . A Latina l’eco si sente ancora poco, i numeri scarsi che la manifestazione ha portato nei presidi di Borgo Piave e Piazza del Popolo sono un sintomo pericoloso di indifferenza diffusa. Una pigrizia quella del capoluogo pontino che solo gesti eclatanti o presenze massicce possono risvegliare, ci sarà qualcuno capace di dare linfa nuova e carica giovanile a questi cittadini disposti ancora a lottare?
Alessandro Catalano