Sta richiedendo tempi decisamente più lunghi del previsto la verifica dei verbali delle elezioni amministrative del 15 e 16 maggio scorso da parte della Commissione elettorale. L’organismo, presieduto dal giudice Giuseppe D’Auria ormai è al lavoro da più di due settimane e non concluderà prima della fine della prossima. Questi i tempi previsti visto che devono essere ancora controllati i voti di ben venti liste, sempre e soltanto attraverso i verbali stilati dai presidenti delle 116 sezioni eletttorali del capoluogo pontino. Finora il problema principale è rappresentato dalle schede annullate e dall’attribuzione dei singoli voti. In particolare sembra che dei circa 14mila voti raccolti dal Partito Democratico soltanto 11mila siano con la preferenza al singolo candidato, una per4centuale decisamente alta visto che per quanto riguarda la lista del Pdl, sui circa 21mila voti raccolti soltanto 1500 non hanno la preferenza. Resta ancora da chiarire la situazione delle preferenze “scomparse” secondo quanto risulta dalle denunce presentate da decine di candidati di diverse liste e divenute oggetto di un esposto depositato alla Procura della Repubblica sul quale si attende l’apertura di un’inchiesta. Il candidato sindaco del centro sinistra Claudio Moscardelli sembra comunque intenzionato a presentare ricorso al Tar e chiedere, una volta ultimata la verifica della Commissione elettorale, la riapertura e conseguente riconteggio di tutte le schede elettorali proprio alla luce del fatto che ci sono troppe preferenze che non risultano e che potrebbero fare la differenza tra il successo al primo turno per Di Giorgi e un ballottaggio tra i due candidati.
dal Corriere Pontino del 1 giugno 2011