Gli esiti dello studio epidemiologico sullo stato di salute della popolazione residente nelle immediate vicinanze delle centrali nucleari di Borgo Sabotino e del Garigliano non deve essere archiviato. Quanto emerso richiede al contrario un ulteriore approfondimento. E’ quanto sostiene il segretario provinciale dell’Italia dei valori Enzo De Amicis alla luce di quanto emerso nei giorni scorsi rispetto all’incidenza tumorale nelle aree pontine interessate dalla presenza di impianti nucleari. «Credo che non sia proprio il caso di archiviare la valutazione epidemiologica dello stato di salute della popolazione – sottolinea De Amicis – senza fare una analisi più approfondita del problema come tra l’altro suggerito dagli stessi autori dello studio. Questo vale in particolare per un aspetto che ritengo non di poco conto quale l’aumento dell’incidenza di tumore alla tiroide nella popolazione residente entro i 7 chilometri dalle centrali nucleari, sebbene il quadro della mortalità in questa area non si discosta da quello osservato, nello stesso periodo, nella popolazione del Lazio. Ma è soprattutto l’aumento eccessivo dell’incidenza di tumore alla tiroide soprattutto tra le donne (53% in più rispetto al resto della provincia) che deve essere valutato in maniera approfondita senza creare eccessiva preoccupazione nella popolazione, così come – prosegue l’esponente politico – deve essere approfondito il legame, emerso dallo studio, di un eccesso di mortalità per tumore dello stomaco e per malattie cardio-vascolari tra gli uomini che vivono nelle immediate vicinanze degli impianti nucleari». De Amicis chiede che oltre al monitoraggio epidemiologico venga riaffrontata e rivalutata l’incidenza di quei tumori che lo studio epidemiologico ha evidenziato. Una precauzione necessaria per scongiurare il rischio di un nuovo impianto nucleare sul territorio pontino.
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Elena Ganelli dal Corriere Pontino del 28 febbraio 2011