Diventano 13 i casi di Chikungunya registrati nel Lazio. Dopo i primi tre registrati ad Anzio se ne sono infatti verificati altri 4 nella Capitale nella zona sud-est, e la Regione Lazio ha convocato per un tavolo con il Campidoglio per sollecitare la disinfestazione dalle zanzare del territorio comunale.
La comunicazione arriva dalla Regione Lazio che annuncia una riunione operativa con i responsabili del Centro nazionale sangue e del Centro nazionale trapianti e a questo punto diventa quasi certa la decisione di uno stop alle donazioni di sangue non solo per Anzio ma anche per il comune di Roma.
La Chikungunya è una malattia virale caratterizzata da febbre acuta e trasmessa dalla puntura di zanzare infette. La prima epidemia nota è stata descritta nel 1952 in Tanzania, anche se già nel 1779 era stata descritta un’epidemia in Indonesia forse attribuibile allo stesso agente virale. A partire dagli anni Cinquanta, varie epidemie di chikungunya si sono verificate in Asia e in Africa. Dopo un periodo di incubazione di 3-12 giorni, si manifesta una sintomatologia simil-influenzale che include febbre alta, brividi, cefalea, nausea, vomito e soprattutto importanti artralgie (da cui deriva il nome chikungunya, che in lingua swahili significa “ciò che curva” o “contorce”), tali da limitare molto i movimenti dei pazienti che quindi tendono a rimanere assolutamente immobili e assumere posizioni antalgiche. Si può sviluppare anche un esantema maculopapulare pruriginoso. Il tutto si risolve spontaneamente, in genere in pochi giorni, ma i dolori articolari possono persistere anche per mesi.