Dall’autopsia eseguita sul corpo della bimba morta mercoledì sera al policlinico Tor Vergata di Roma in seguito a una tracheotomia è emerso che una manovra errata o forse l’imperizia nella scelta di un catetere avrebbe reciso una vena facendo collassare un polmone che è stato letteralmente invaso di sangue. Da qui l’arresto cardiaco e il blocco respiratorio hanno portato alla morte della bambina di due anni e mezzo. Per questa vicenda almeno sette persone sono finite nel registro degli indagati. Secondo quanto si è appreso, una radiografia effettuata alle 14 di mercoledì, poco dopo l’uscita dalla sala operatoria, avrebbe mostrato che la bambina aveva il polmone destro pieno di sangue. Nonostante questo la piccola sarebbe stata portata al reparto e circa tre ore dopo avrebbe subito lì un arresto cardiocircolatorio. L’intervento per il posizionamento di un catetere sarebbe durato 3-4 ore invece dei 40-60 minuti usuali.
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