Nelle strade urbane di Latina potranno circolare anche monopattini elettrici. I dispositivi di micromobilità sono stati infatti equiparati dal legislatore ai velocipedi e il Comune di Latina, con un’ordinanza del dirigente Francesco Passaretti, si adegua.
Il provvedimento rappresenta anche un primo passo dell’amministrazione verso la cosiddetta Fase2, che vedrà una maggiore quantità di persone tornare a spostarsi all’interno della città .
Il nuovo decreto del presidente del consiglio dei ministri contiene infatti ancora tutte le regole di distanziamento sociale anche per gli spostamenti. I monopattini elettrici, oltre alle biciclette (elettriche e non) e trasporto pubblico locale, possono essere valide alternative all’automobile ed allo stesso tempo uno strumento per evitare affollamenti alle fermate dei bus e all’interno dei mezzi.
Naturalmente, come evidenziato dall’ordinanza dirigenziale, gli utilizzatori di micromobilità elettrica saranno tenuti ad uniformarsi, nelle modalità di guida, a tutte le disposizioni che il Codice della Strada prevede per la categoria di appartenenza.
I monopattini potranno essere usati dai 14 anni in su, con casco fino ai 18 anni, solo su strade urbane con limite di 50 km/h (ad una velocità massima di 25 km/h su strada e 6km/h in ztl), mentre sulle strade extraurbane – al di fuori della delimitazione del centro abitato – è consentita unicamente nella sede delle piste ciclabili e/o ciclopedonali; di notte o in condizioni di scarsa visibilità potranno circolare solo i dispositivi dotati di luci anteriori e posteriori (altrimenti condotti a mano) e indossando giubbotto/bretelle retroriflettenti ad alta visibilità ; si potrà circolare in gruppo, ma in colonna e mai affiancati nel numero massimo di due.
L’associazione Futura interviene rispetto alle ultime iniziative del Comune di Latina sulla mobilità .
“Fa piacere che l’amministrazione voglia incentivare la mobilità sostenibile con i l’ordinanza ad hoc sui monopattini elettrici, e che abbia ridipinto la pista ciclabile per renderla più visibile. Ma allo stesso tempo desta preoccupazione che il Comune più ciclofilo d’Italia abbia quasi snobbato la scelta più  democratica, semplice ed ovvia, quello di puntare sulle biciclette che quasi ogni cittadino possiede ( dunque nessuno noleggio e nessun acquisto estremamente oneroso) e non pensi all’istituzione di percorsi ciclabili provvisori che estenderebbero anche l’uso degli amati monopattini. In vista della fase 2 si registrerà  certamente un maggiore utilizzo dei trasporti privati per via delle rigide regole di distanziamento e di contingentamento. Non capiamo perchè il Comune dimentichi di puntare sulle piste ciclabili, anche in funzione del fatto che il governo ha in animo incentivi per l’acquisto di bici, e-bike e simili. Senza dimenticare che si tratta di un grande investimento sulla salute pubblica e, che i percorsi ciclabili provvisori rappresentano un interessante test per la mobilità a basso impatto che entrerà a far parte in maniera strutturale dei nostri comportamenti e delle nostre abitudini”.Â