Sono sempre più numerose le segnalazioni che arrivano alla Polizia Postale delle Comunicazioni di messaggi di posta elettronica che arrivano nei computer di casa con sedicenti avvisi di rimborsi per altrettanto sedicenti spese online mai effettuate, con tanto di dettagli sul materiale con rispettivi prezzi.
Nella nota, in lingua italiana, piuttosto verosimile nella forma e nei contenuti, il destinatario viene invitato, per ricevere maggiori informazioni al riguardo, ad aprire un allegato. Si tratta di un virus con un’estensione del tipo .cab/.zip/.scr, che una volta aperto installa nel pc un programma maligno di difficile rimozione, con la successiva perdita dei dati custoditi. L’attacco dei criminali informatici è del tipo ransomware con CryptoLocker o simili, ovvero malware con cui i malintenzionati infettano il computer, criptano i dati della vittima e richiedono un pagamento per la decrittazione. Nel caso degli attacchi alle aziende, il virus invita a scaricare allegati importanti relativi a spedizioni ed ordini. Anche se CryptoLocker venisse rimosso subito, i file rimangono cifrati in un modo che attualmente sembra piuttosto inviolabile. Attualmente sembrano attaccati solo computer con sistema operativo Windows. La richiesta di pagamento per sbloccare il computer, è in Bitcoin, la moneta virtuale non tracciabile, ma, è bene evidenziare che il pagamento non dà la certezza che i dati siano resi fruibili ed il consiglio è di non cedere al ricatto. In questo caso, come in tanti altri riguardanti la sicurezza informatica, la prevenzione è fondamentale, innanzitutto è consigliabile fare dei backup periodici sia sui sistemi fissi che mobile. Avere sempre un hard disk esterno dove salvare i documenti più sensibili e utilizzare questo hard disk, preferibilmente, solo su computer senza accesso alla rete internet. Avere sempre un antivirus aggiornato installato, fare sempre attenzione a quello che si visita durante la navigazione e a quello che si scarica o apre, mai agire con superficialità, ma chiedersi se si conosce la fonte e soprattutto se ha senso il contenuto della nota che accompagna il virus. Nessuno offre rimborsi per merce mei ordinata o per tasse stornate. La Questura di Latina, pertanto, invita gli utenti a non aprire assolutamente gli allegati delle e-mail sospette e a cestinare immediatamente il loro contenuto prima che possa essere infettato l’intero sistema. Per eventuali dubbi contattare sempre la Polizia di Stato. Lazio Tv