Un esperto sub di 63 anni, Antonio D’Arcangelo, e’ morto durante un’immersione nelle acque di Lago Lungo. Velista esperto, da anni sub ed una passione per il mare sin da quando era bambino. Aveva dimestichezza con l’acqua ma non è servito a salvargli la vita. A dare l’allarme è stato un gruppo di pescatori che, intorno alle 12, hanno avvistato una boa ed un cadavere galleggiante alla foce dell’omonimo canale. Ai presenti è apparso subito chiaro che per l’uomo, deceduto già da un po’, non c’era più nulla da fare. Sul posto si sono subito portati i carabinieri di Sperlonga, i vigili del fuoco e la guardia costiera di Terracina che con un pattino ha recuperato il corpo del 63enne. Sono stati gli operatori dei vicini stabilimenti balneari, in particolare i gestori de “Il Gabbiano” a riconoscere in quel corpo senza vita e privo di documenti, il collega e l’amico di sempre. Un fulmine a ciel sereno per la cittadina costiera dove Antonio, che godeva di ottima salute e praticava immersioni assiduamente, era molto conosciuto. Gestore di diverse attività commerciali, Antonio era istruttore presso il “Centro velico lago lungo base 41”. “Questa è la testimonianza di quanto siano utili i guardaspiaggia – hanno commentato gli operatori balneari – se ci fossero stati i bagnini della cooperativa Terracinae Job’s la cui attività è terminata a settembre forse Antonio sarebbe ancora in vita”. Non è la prima volta d’altronde che a Lago lungo si verificano simili episodi. L’ultimo si è registrato nel mese di maggio quando i bagnini ancora non erano in servizio. Anche in quel caso un decesso che forse si sarebbe potuto evitare.
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