Sopravvivere rovistando nei cassonetti della spazzatura in cerca di cibo, ma anche di materiale pregiato come rame, ferro e altro genere di metalli da rivendere, magari “al nero”, al miglior offerente per ricavarne un bottino da capogiro.
Il fenomeno a Latina è sempre più dilagante e c’è chi nel contenitore dei rifiuti ci si butta anima e corpo, soprattutto corpo, per frugare fino in fondo e non perdere l’occasione per svoltare un pranzo, una cena o per fare un affare.
Stranieri, poveri, senza fissa dimora sono i clienti abituali dei cassonetti sparsi su tutto il territorio cittadino.
Questa mattina un lettore invia alla redazione la foto dei cassonetti circondati da immondizia, in uno dei quartieri del capoluogo. Sicuramente è una denuncia di mal costume per la sporcizia lasciata sulla strada ma c’è anche lo stupore nello scoprire che questi sono praticamente vuoti.
Per le strade ormai di frequente si notano cassonetti svuotati e ogni schifezza lasciata per strada.
Un problema assolutamente da non sottovalutare è legato anche alla privacy. Nei rifiuti possono capitare bollette o qualsiasi documento con dati personali sensibili. Un Rovistatore potrebbe raccogliere informazioni sulle abitudini quotidiane dei cittadini, oppure ancora peggio, monitorare la vita privata di chiunque.
Ciò che molti non sanno è che frugare tra i rifiuti è un reato: formalmente tutto quello che viene gettato nei cassonetti diventa di proprietà del Comune. Praticamente si tratta di furto sebbene gli oggetti sottratti siano stati volontariamente gettati via dai legittimi proprietari.