Anche gli studenti di Latina rispondono alla chiamato allo sciopero sociale in cantiere da mesi.
A scendere in piazza Contro il Jobs Act, la Buona Scuola, l’austerità e la privatizzazione dei Beni Comuni: Cobas e sindacati autonomi, studenti e precari, attivisti per i diritti civili, esponenti dei centri sociali e delle “occupazioni culturali” . Non si tratta della solita mobilitazione che non serve a niente, tanto il Governo comunque non ci ascolta – scrive in una nota L’unione studenti di Latina – Di certo non è meglio rimanere in classe a studiare come sempre quando le politiche che questo governo sta adottando costringeranno i nostri coetanei, compagni di scuola, amici a dover lasciare gli studi. Non è opportuno scegliere di mobilitarsi solo informando e non identificando la lotta in una ben salda linea politica. Non è più il momento di scendere per dire “Basta Tagli” per “Dire NO” senza costruire un’alternativa al sistema che ci propongono. Parole forti quelle pronunciate dagli studenti i quali ribadiscono che Latina non può più permettersi di far vincere ancora una volta l’indifferenza rispetto ai momenti di mobilitazione. Questo 14 Novembre deve essere il punto di inizio, il punto di costruzione di un movimento saldo tra studenti, lavoratori, disoccupati, precari… – sottolineano- E’ il momento di decidere da che parte stare e non più di coprirsi dietro a vuoti slogan. Con determinazione ribadiscono che è questo il momento di entrare in scena per combattere per i propri diritti da studenti e da cittadini e lavoratori del domani, per contrastare una politica da loro identificata come neo liberale già fallita, per contestare le manovre del Jobs Act, della Buona Scuola e dello Sblocca Italia che il governo Renzi – dichiarano- vuole portare avanti per aumentare le lame alla forbice sociale che colpisce l’intera nazione. Il nostro futuro non è uno slogan – affermano- Nessuno potrà scriverlo in nostro nome: lo scriveremo noi, con tutta la rabbia, con tutto l’amore. Lazio Tv