Il giudice lascia la magistratura
Antonio Lollo si è dimesso dall’incarico. Il giudice, arrestato il 20 marzo scorso dagli uomini della Squadra Mobile perché ritenuto a capo di un giro di tangenti nella sezione fallimentare del tribunale di Latina, ha lasciato la magistratura. La decisione di abbandonare la toga è maturata nei giorni scorsi dopo il confronto con gli inquirenti che lo hanno interrogato diverse volte. Ed è proprio nel corso dei questi colloqui che sono emersi elementi importanti che potrebbero spingere la procura di Perugia ad emettere nuovi e clamorosi provvedimenti nei confronti di altri professionisti e consulenti. “Confermo di aver sostanzialmente venduto la mia funzione di giudice delegato da due anni a questa parte”, questo il contenuto delle dichiarazioni di Lollo ai magistrati. Parole che lasciano intendere la partecipazione in un meccanismo marcio e corrotto confermando l’esistenza di una “cricca” di cui ha parlato a lungo chiamando in causa non solo il commercialista Marco Viola che, nei giorni scorsi, ha a sua volta incontrato gli inquirenti per fornire la sua versione dei fatti che gli vengono contestati. Ma l’indagato numero uno, Lollo, avrebbe fatto altri 4 nomi di persone coinvolte nel giro di mazzette sulle procedure concorsuali. Nomi sui quali, al momento, vige il massimo riserbo. Intanto i giudici del Riesame si sono riservati sui ricorsi di Massimo Gatto e Vittorio Genco discussi ieri. I due commercialisti, assistiti dai loro legali, hanno chiesto di tornare in libertà o comunque una misura meno afflittiva del carcere. Lazio Tv