Nel 2010 hanno iniziato una causa congiunta contro il Ministero della Salute per il risarcimento da trasfusioni di sangue infetto
E’ arrivato il bonifico del maxi risarcimento di 1.300.000,00 a 3 pontini che nel 2010 hanno iniziato una causa congiunta contro il Ministero della Salute per il risarcimento da trasfusioni di sangue infetto.Tutti e 3 i pontini sono stati infettati da sangue contaminato dal virus dell’epatite C. Il maxi risarcimento è andato ad un uomo di Cori di 83 anni che nel 1974, quando aveva 41 anni, aveva ricevuto 3 trasfusioni presso un ospedale di Cori; ad una ragazza di un paese pontino di 34 anni che all’eta di 3 anni è stata sottoposta a 16 trasfusioni presso un ospedale pediatrico di Roma. Non ha fatto in tempo invece ad incassare il risarcimento un uomo di Cisterna di Latina morto nel 2012 a 74 anni per una cirrosi epatica collegata all’epatite C che aveva scoperto di avere solo 4 anni prima.Il pagamento dei 3 pontini rappresenta solo la punta dell’iceberg dei centinaia di milioni di euro che lo stato deve ancora pagare ai danneggiati da sangue infetto che hanno sentenze di condanna contro il Ministero della Salute.Alcune decine di milioni di euro devono essere pagati a diversi pontini. Lazio Tv