I giudici del Tribunale di Latina hanno emesso nove condanne, 41 anni e mezzo complessivi, contro i 72 chiesti dai pubblici ministeri e tre assoluzioni.
E’ stata riconosciuta l’associazione criminale per gli imputati del processo Don’t Touch, l’inchiesta della Squadra mobile di Latina, coordinata dalla procura, che ad ottobre dello scorso anno portò all’arresto di 24 persone coinvolte in una presunta associazione per delinquere dedita alle estorsioni e all’usura che operava nel capoluogo pontino. Dopo le prime nove condanne con rito abbreviato, ieri i giudici del Tribunale di Latina hanno emesso nove condanne, 41 anni e mezzo complessivi, contro i 72 chiesti dai pubblici ministeri e tre assoluzioni. La pena più pesante per Costantino Di Silvio, detto Cha Cha condannato a 11 anni di reclusione, considerato il presunto capo dell’organizzazione criminale, riconosciuto colpevole del reato di associazione a delinquere finalizzata all’estorsione. Per lui anche l’interdizione dai pubblici uffici. 3 anni e 4 mesi per Gianluca Tuma, riconosciuto colpevole di intestazione fittizia di beni, ma assolto dall’accusa di essere parte dell’associazione. Per lui anche la confisca di beni. Cinque anni di reclusione per Angelo Morelli, 6 anni per Davide Giordani, 2 anni e mezzo per Riccardo Pasini, 2 anni e mezzo per il carabiniere di Aprilia, Fabio Di Lorenzo, 2 anni e 2 mesi per Alejandro Bortolin, 4 anni e mezzo per il romeno Ionut Necula, e 4 anni e mezzo per Alexander Prendi. Assolti invece Dario Gabrielli, Adrian Costache, e Fabrizio Marchetto. “La sentenza è l’inizio di una svolta”, ha detto il questore Giuseppe De Matteis. Lazio Tv