Anche un’azienda pontina finisce nell’ inchiesta di mafia capitale
.Due le persone indagate per la vicenda della chiave Usb con il decreto per le intercettazioni finita in mano a un sedicente agente del Mossad israeliano. Si tratta del titolare di una società di Latina che aveva l’appalto delle intercettazioni e il finto agente,dipendente di una società inglese.L’azienda ha sede legale a Latina anche se opera ad Aprilia . L’ipotesi della Procura di Roma – che attraverso l’aggiunto Michele Prestipino ha portato alla luce l’episodio in commissione antimafia -è quella di avere ostacolato le indagini. Sono indagati il titolare dell’azienda e il sedicente agente segreto che lavora, invece, per una società che ha sede in Inghilterra. Sull’ indagine c’è stretto riserbo Intanto anche il pestaggio del sottufficiale della Finanza avvenuto a Cisterna è al centro di accertamenti della Procura di Roma nell’ ambito di “Mafia capitale”. Il sottufficiale stava svolgendo indagini su una società pontina che aveva avuto rapporti con la cooperativa di Salvatore Buzzi. L’uomo è stato ascoltato nei giorni scorsi ribadendo agli inquirenti romani di avere ricevuto anche delle minacce prima del pestaggio. Il verbale è stato depositato dalla Procura al tribunale del Riesame. Per questa vicenda vennero fermati due albanesi e sono indagati due italiani. Lazio Tv