Una delicata operazione investigativa, coordinata dalla Procura di Latina e condotta dalla Polizia, ha scosso l’ambiente sanitario pontino portando all’arresto di un’infermiera in servizio presso l’ospedale Santa Maria Goretti di Latina e di altre due persone. Da quanto si apprende il grave reato contestato è quello di pedopornografia.
L’indagine, avvolta nel massimo riserbo, avrebbe preso il via da presunti maltrattamenti subiti dalla stessa operatrice sanitaria. Gli arresti sono stati eseguiti nei giorni scorsi e contestualmente la polizia ha effettuato perquisizioni sia nel reparto del nosocomio dove l’infermiera prestava servizio – reparto che, si sottolinea, non risulta coinvolto nell’inchiesta – sia nelle abitazioni degli altri due indagati. Durante le perquisizioni sarebbe stato rinvenuto materiale pedopornografico. L’infermiera è stata trasferita nel carcere di Rebibbia, mentre anche gli altri due arrestati sono detenuti in carcere a Velletri.
In riferimento alla vicenda, la Direzione Aziendale della ASL di Latina ha prontamente diramato una nota ufficiale, esprimendo la propria posizione:
“In riferimento ai gravi reati contestati a una nostra operatrice e alla conseguente misura di custodia cautelare disposta dall’autorità giudiziaria, la Direzione Aziendale intende esprimere piena fiducia nell’operato della magistratura e comunica di aver adottato immediatamente ogni provvedimento necessario, procedendo senza indugio alla sospensione cautelativa della dipendente coinvolta. L’Azienda stigmatizza con fermezza la vicenda, che non rispecchia in alcun modo i valori etici e professionali sui quali si fonda il nostro operato quotidiano al servizio dei cittadini. Rinnoviamo il nostro impegno per garantire trasparenza, legalità e tutela delle persone, nel rispetto delle regole e della dignità del lavoro pubblico. La Direzione rimane a disposizione delle autorità competenti per ogni utile collaborazione.”
Il comunicato della Questura di Latina
“La Squadra Mobile di Latina, con il supporto operativo del Commissariato di Velletri, ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di tre persone – due donne e un uomo – accusate di gravi reati sessuali ai danni di un minore di età inferiore ai 16 anni.
Secondo quanto emerso dalle indagini, avviate lo scorso marzo, gli episodi di abuso sarebbero stati documentati tramite video, poi condivisi tra i tre indagati. Un elemento che ha aggravato ulteriormente il quadro accusatorio.
L’attività investigativa è stata coordinata dal Procuratore Capo f.f. dottoressa Luigia Spinelli e dal Sostituto Procuratore dottoressa Marina Marra della Procura della Repubblica di Latina. In seguito all’emersione di prove significative rinvenute nei dispositivi elettronici degli indagati, la Procura ha richiesto con urgenza l’emissione della misura cautelare al Giudice per le Indagini Preliminari, dottoressa Laura Morselli, che ha accolto la richiesta.
I tre soggetti arrestati sono stati condotti presso le case circondariali di Velletri e Rebibbia, a Roma, dove sono stati sottoposti agli interrogatori di garanzia. All’esito degli stessi, il giudice ha confermato la misura cautelare in carcere.
Le indagini sono tuttora in corso. Gli inquirenti stanno procedendo con l’analisi del materiale sequestrato per verificare l’esistenza di ulteriori elementi probatori e ricostruire compiutamente la dinamica dei fatti.”