Ha fatto il suo ingresso in Procura con una accusa pesantissima: quella del tentato omicidio e dei maltrattamenti ai danni della bimba di dieci mesi, figlia della sua convivente. Settimo Pizzimenti, 31 anni , ieri mattina per la prima volta ha avuto modo di raccontare la sua versione dei fatti al sostituto procuratore Raffaella Falcione, titolare dell’indagine sulla bimba di San Felice Circeo ricoverata da sabato scorso al policlinico Gemelli di Roma con un trauma cranico, una frattura ad un braccio ed una serie di ecchimosi tutte da spiegare. Accompagnato dal suo legale, l’avvocato Amleto Coronella, l’uomo ha voluto rendere spontanee dichiarazioni e ribadire, come ha sempre fatto in questi giorni, la sua totale innocenza. Oltre un’ora di colloquio con il magistrato che lo ha iscritto nel registro degli indagati come unico responsabile dell’accaduto e all’uscita da via Ezio qualche dichiarazione. «Sono innocente e davvero non riesco a spiegarmi che cosa sia accaduto – sottolinea il 31enne – perchè quel giorno sembrava tutto normale. Vanessa la tenevo io mentre la mamma era al lavoro: l’ho fatta mangiare e poi l’ho messa a dormire. Poco dopo mi sono accorto che la piccola piangeva, l’ho presa in braccio e poi ha sbattuto accidentalmente la testa sullo stipite della porta, ma non mi sembrava grave. Solo dopo ho capito che qualcosa non andava perchè non reagiva e non mi rispondeva: allora, visto che la mamma non mi rispondeva al cellulare perchè era al lavoro, ho avvisato mia sorella e poi abbiamo chiamato il 118». Un racconto fatto con una certa precisione fino a quando Pizzimenti cede alle lacrime. «Ho moltissimi nipoti e trascorro molto tempo con loro – conclude – non farei mai del male ad un bambino ». Poi va via accompagnato da un amico. «Abbiamo voluto fare chiarezza sull’intera vicenda – spiega l’avvocato Coronella – rispondendo a tutte le domande del magistrato. Pizzimenti ha ricostruito i fatti di sabato e anche quelli dei giorni precedenti e ha ribadito di non avere mai malmenato la piccola citando peraltro dei lividi preesistenti. Mi sembra che allo stato non ci siano – conclude – i presupposti per un fermo. Noi siamo ancora a disposizione del magistrato e attendiamo gli esiti degli accertamenti tecnici disposti dalla Procura per chiarire la natura e la causa delle lesioni riscontrate sulla piccola Vanessa ».
Elena Ganelli dal Corriere Pontino del 26 gennaio 2011